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Trump, dossier hot: «Prime conferme»

11 Febbraio 2017

Funzionari dell’intelligence avrebbero avvalorato alcune informazioni. La Casa Bianca: «Disgustati dalle fake news». Il presidente pensa a un nuovo bando sull’immigrazione. Intanto è partita la caccia agli irregolari.

Secondo la Cnn, «per la prima volta» gli inquirenti statunitensi avrebbero «trovato conferme» su alcune delle conversazioni raccolte nel dossier hot che imbarazza Donald Trump, stilato da un ex agente dei servizi segreti britannici.

DOSSIER «PIÙ CREDIBILE». Il network cita, senza nominarli, diversi funzionari dell’intelligence e del dipartimento della Giustizia Usa. Le conferme «non riguardano gli aspetti piccanti del rapporto, ma alcuni colloqui tra cittadini stranieri che effettivamente si sono svolti nei tempi e nei modi descritti nel rapporto». Questo ha dato agli 007 Usa e agli inquirenti «maggiore fiducia» nella credibilità del dossier.

IL RUOLO DELL’AGENTE STEEL. Secondo la stampa inglese, la spia che ha fabbricato il dossier sarebbe Christopher Steel, 52 anni, ex agente dell’MI6, il servizio britannico di spionaggio all’estero, che dopo aver lavorato a Mosca per 20 anni aveva lasciato i servizi per collaborare con l’Fbi.

SPICER: «DISGUSTATI DALLE FAKE NEWS». Nel rapporto, presentato il 10 gennaio scorso all’ex presidente Barack Obama e al neo eletto Donald Trump, si sostiene che il governo russo abbia ottenuto «informazioni personali e finanziarie compromettenti» su Trump. L’agente avrebbe raccolto le informazioni sul tycoon per conto dei suoi rivali repubblicani durante le primarie. Il dossier conterrebbe anche dettagli imbarazzanti sulla vita privata di Trump, come l’incontro con due prostitute in un albergo di Mosca. Contattato per un commento, il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer ha dichiarato: «Continuiamo a essere disgustati dalle fake news della Cnn». Nessun commento invece dal Fbi, dalla Cia, dal Dipartimento di Giustizia.