Cristian Luca Andrulli – poeta e mediatore culturale
di Milena Rampoldi, ProMosaik.
Qui di seguito la mia intervista con il poeta e mediatore culturale Cristian
Luca Andrulli, con cui ho parlato di poesia e di incontro e dialogo tra le
culture. Vorrei ringraziare Cristian per i suoi importanti impulsi.
Qui di seguito la mia intervista con il poeta e mediatore culturale Cristian
Luca Andrulli, con cui ho parlato di poesia e di incontro e dialogo tra le
culture. Vorrei ringraziare Cristian per i suoi importanti impulsi.
Che
cosa significa per Lei la poesia?
cosa significa per Lei la poesia?
– Quando
ho iniziato a fare poesia 15 anni fa mi sono reso conto del valore che
attribuiamo a un panorama, a un paesaggio, ai nostri ricordi, all’essenza delle
cose materiali e non.
ho iniziato a fare poesia 15 anni fa mi sono reso conto del valore che
attribuiamo a un panorama, a un paesaggio, ai nostri ricordi, all’essenza delle
cose materiali e non.
Per me
la poesia significa ricucire addosso alcuni pezzi mancanti di uno scenario
visto in bianco e nero, in controluce. L’importanza di dare un significato alla
poesia non scaturisce da una vera definizione ma da un complesso e argomentato
scorrere del tempo, quasi come filmare e comporre i propri flashback della
memoria che se ordinati in un certo modo, aiutano nella costruzione di un
linguaggio poetico. La poesia quindi definisce i particolari linguaggi e non il
senso comune generale. Si diventa con molto esercizio e con molta passione non
per la retorica dei veri e propri osservatori. Chi ha la pazienza di aspettare
sa cogliere la necessità
di un verso da scrivere che spesso fa riferimento al proprio intuito
nell’essere capaci di saper rimodellare un significato.
la poesia significa ricucire addosso alcuni pezzi mancanti di uno scenario
visto in bianco e nero, in controluce. L’importanza di dare un significato alla
poesia non scaturisce da una vera definizione ma da un complesso e argomentato
scorrere del tempo, quasi come filmare e comporre i propri flashback della
memoria che se ordinati in un certo modo, aiutano nella costruzione di un
linguaggio poetico. La poesia quindi definisce i particolari linguaggi e non il
senso comune generale. Si diventa con molto esercizio e con molta passione non
per la retorica dei veri e propri osservatori. Chi ha la pazienza di aspettare
sa cogliere la necessità
di un verso da scrivere che spesso fa riferimento al proprio intuito
nell’essere capaci di saper rimodellare un significato.
Per
me personalmente la poesia è un
movimento dall’interno verso l’esterno che permette dunque di passare dal
sentire all’azione. Che ne pensa di questo?
me personalmente la poesia è un
movimento dall’interno verso l’esterno che permette dunque di passare dal
sentire all’azione. Che ne pensa di questo?
– Se
prendiamo in considerazione l’idea moderna di poesia credo combaci con la
definizione di movimento dall’interno verso l’esterno che permette di passare
dal sentire all’azione, mentre in passato ci si soffermava di più sul concetto di sentire, descrivere un’azione
anche solo in maniera platonica. Oggi la poesia ha un nuovo linguaggio che
definisco “urbano”. Si passa direttamente alle azioni immediate, azioni
quotidiane di tutti i giorni. Azioni spesso crude che a volte non lasciano
spazio a sentimentalismi o metafore. La poesia oggi riesce a farsi leggere a più riprese proprio perché
descrive “azioni di vita quotidiana che si sbattono in faccia”. In questo caso
sta al lettore interpretare i vari linguaggi.
prendiamo in considerazione l’idea moderna di poesia credo combaci con la
definizione di movimento dall’interno verso l’esterno che permette di passare
dal sentire all’azione, mentre in passato ci si soffermava di più sul concetto di sentire, descrivere un’azione
anche solo in maniera platonica. Oggi la poesia ha un nuovo linguaggio che
definisco “urbano”. Si passa direttamente alle azioni immediate, azioni
quotidiane di tutti i giorni. Azioni spesso crude che a volte non lasciano
spazio a sentimentalismi o metafore. La poesia oggi riesce a farsi leggere a più riprese proprio perché
descrive “azioni di vita quotidiana che si sbattono in faccia”. In questo caso
sta al lettore interpretare i vari linguaggi.
Quali
sono le tematiche fondamentali che affronta nelle Sue poesie?
sono le tematiche fondamentali che affronta nelle Sue poesie?
– Le
tematiche che affronto nelle mie opere sono di denuncia sociale, si rivolgono
agli individui indifesi, al concetto di metropoli e al contesto urbano. La mia
seconda raccolta di poesie dal titolo:
tematiche che affronto nelle mie opere sono di denuncia sociale, si rivolgono
agli individui indifesi, al concetto di metropoli e al contesto urbano. La mia
seconda raccolta di poesie dal titolo:
“Forti
preludi”, Edb Edizioni 2015,
altro non è che un raccontarsi in una
Berlino di tutti i giorni. Trovare un posto nel mondo e assicurarsi di non
andare troppo lontani per cercare di essere felici. Probabilmente è più vicino di quello che pensiamo.
In alcuni versi del mio libro si percepisce
preludi”, Edb Edizioni 2015,
altro non è che un raccontarsi in una
Berlino di tutti i giorni. Trovare un posto nel mondo e assicurarsi di non
andare troppo lontani per cercare di essere felici. Probabilmente è più vicino di quello che pensiamo.
In alcuni versi del mio libro si percepisce
quella realtà di cui parlo:
Vivace o
patinato, ricco e povero,
patinato, ricco e povero,
ci sono
tante libertà
sopravvalutate.
tante libertà
sopravvalutate.
Berlino
e tanto altro, fumo a zonzo.
e tanto altro, fumo a zonzo.
Combattimenti
che non vogliono essere dimenticati.
che non vogliono essere dimenticati.
Calpestabile.
Faccio
riferimento alla libertà
che a mio avviso non è l’unico manforte,
stemma che caratterizza la città
di Berlino. Ci sono tante libertà
da scoprire e credo siano legate alla storia che gli stessi berlinesi
raccontano.
riferimento alla libertà
che a mio avviso non è l’unico manforte,
stemma che caratterizza la città
di Berlino. Ci sono tante libertà
da scoprire e credo siano legate alla storia che gli stessi berlinesi
raccontano.
Come
può
la poesia servire come mezzo per
promuovere il dialogo tra popoli e religioni?
può
la poesia servire come mezzo per
promuovere il dialogo tra popoli e religioni?
– La
poesia come la musica, ha una voce interiore importante e si lascia ascoltare,
cantare. Lancia segnali di ribellione e allo stesso tempo segnali di pace che
inducono chi legge alla riflessione e in molti casi alla reale consapevolezza
degli eventi che fanno parte delle nostre vite. La religione mai come in questi
anni ha preso piede nelle nostre società
e ci coglie spesso impreparati ad accogliere le risposte o i segnali che ci
arrivano dall’esterno, dai popoli che chiedono di essere ascoltati. La poesia
promuove proprio questo messaggio universale, un messaggio che accomuna tutti e
non fa distinzione alcuna, “chiede solo di essere ascoltato”. Se pensiamo agli
attentati terroristici in tutto il mondo negli ultimi anni e alle
conseguenze complesse che ci stiamo
trascinando dietro penso sia dovuto alla poca attenzione e al modo superficiale
di affrontare le storie di ogni individuo, ognuno ha una storia da raccontare.
Nel bene o nel male dobbiamo capire come ascoltare chi chiede di essere
ascoltato. Seminare odio con slogan populisti non aiuta nessuno e che ci
piaccia o no siamo tutti destinati a credere
all’idea di un mondo migliore, sperando non sia troppo lontano dai
nostri affetti. La poesia lega quindi i popoli con le loro religioni attraverso
un messaggio universale di pace e di ribellione non violenta. Divulgare e
diffondere la poesia nel mondo credo sia un bene per tutti.
poesia come la musica, ha una voce interiore importante e si lascia ascoltare,
cantare. Lancia segnali di ribellione e allo stesso tempo segnali di pace che
inducono chi legge alla riflessione e in molti casi alla reale consapevolezza
degli eventi che fanno parte delle nostre vite. La religione mai come in questi
anni ha preso piede nelle nostre società
e ci coglie spesso impreparati ad accogliere le risposte o i segnali che ci
arrivano dall’esterno, dai popoli che chiedono di essere ascoltati. La poesia
promuove proprio questo messaggio universale, un messaggio che accomuna tutti e
non fa distinzione alcuna, “chiede solo di essere ascoltato”. Se pensiamo agli
attentati terroristici in tutto il mondo negli ultimi anni e alle
conseguenze complesse che ci stiamo
trascinando dietro penso sia dovuto alla poca attenzione e al modo superficiale
di affrontare le storie di ogni individuo, ognuno ha una storia da raccontare.
Nel bene o nel male dobbiamo capire come ascoltare chi chiede di essere
ascoltato. Seminare odio con slogan populisti non aiuta nessuno e che ci
piaccia o no siamo tutti destinati a credere
all’idea di un mondo migliore, sperando non sia troppo lontano dai
nostri affetti. La poesia lega quindi i popoli con le loro religioni attraverso
un messaggio universale di pace e di ribellione non violenta. Divulgare e
diffondere la poesia nel mondo credo sia un bene per tutti.
Che
ne pensa dell’intraducibilità della poesia?
ne pensa dell’intraducibilità della poesia?
– La
poesia ha diversi codici che non hanno una vera e propria traduzione, non sono
mai identici ma fanno parte di uno stesso linguaggio. Chi legge poesia, chi fa
poesia, sa riconoscere i codici adeguati della propria lingua pur essendo
codici che a volte si riescono a comprendere, altre volte no. Immaginiamo di
guardare un’opera d’arte, un quadro, credo generi per ognuno di noi risultati
diversi. La non traducibilità
o meglio non riuscire a tradurre fino in fondo la poesia non credo sia una
questione di comprensione, credo si accosti di più alla ricerca di un suono. Tradurre la poesia originale in
altre lingue, stravolge completamente il senso del verso di chi sa leggere,
scrivere nel dettaglio rispetto ad altri che si soffermano solo alla
descrizione di un paesaggio o solo in superficie per intenderci. Capire e
realizzare i dettagli di un paesaggio e scrivere solo i dettagli senza
descrizione credo risulti più
ostico da capire. La poesia racchiude proprio questo esempio. I traduttori
infatti non sono poeti e chi traduce un verso, spesso non riesce a cogliere il
vero significato di tutto il contesto. A volte a mio avviso pur stravolgendo un
testo si può
sperimentare con linguaggi e suoni diversi, credo sia importante per portare la
poesia nel mondo.
poesia ha diversi codici che non hanno una vera e propria traduzione, non sono
mai identici ma fanno parte di uno stesso linguaggio. Chi legge poesia, chi fa
poesia, sa riconoscere i codici adeguati della propria lingua pur essendo
codici che a volte si riescono a comprendere, altre volte no. Immaginiamo di
guardare un’opera d’arte, un quadro, credo generi per ognuno di noi risultati
diversi. La non traducibilità
o meglio non riuscire a tradurre fino in fondo la poesia non credo sia una
questione di comprensione, credo si accosti di più alla ricerca di un suono. Tradurre la poesia originale in
altre lingue, stravolge completamente il senso del verso di chi sa leggere,
scrivere nel dettaglio rispetto ad altri che si soffermano solo alla
descrizione di un paesaggio o solo in superficie per intenderci. Capire e
realizzare i dettagli di un paesaggio e scrivere solo i dettagli senza
descrizione credo risulti più
ostico da capire. La poesia racchiude proprio questo esempio. I traduttori
infatti non sono poeti e chi traduce un verso, spesso non riesce a cogliere il
vero significato di tutto il contesto. A volte a mio avviso pur stravolgendo un
testo si può
sperimentare con linguaggi e suoni diversi, credo sia importante per portare la
poesia nel mondo.