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Cisgiordania, viaggio tra i beduini cacciati dall’esercito israeliano

5 Febbraio 2017

Villaggi distrutti da Tel Aviv e migrazioni forzate. Così le piccole comunità di contadini semi nomadi devono fare spazio a coloni e insediamenti. Per i palestinesi è l’ennesima violazione. La storia di Ahmed.

Ahmed è stanco e disilluso. Ha già vissuto una volta la distruzione della sua casa e ora deve affrontare una seconda demolizione e abbandonare di nuovo la sua terra. L’esercito israeliano impone a tutta la sua piccola comunità di beduini di lasciare il loro villaggio. «Non so di preciso per quale motivo hanno bisogno della nostra terra. Forse devono costruire nuovi insediamenti illegali o una strada comoda per i coloni».

«SIAMO IN MEZZO ALLO SCONTRO». La prima volta, circa 30 anni fa, la piccola comunità fu obbligata a spostarsi di quasi 50 chilometri. Ora la migrazione forzata dovrebbe essere di solo un chilometro e il governo di Tel Aviv ha promesso ai beduini una casa con acqua corrente ed energia elettrica. Secondo Ahmed è «una buona offerta, ma questa ormai è la mia casa e poi le autorità palestinesi non vogliono che accettiamo. Siamo di nuovo i mezzo allo scontro tra i due». Per i palestinesi lo spostamento delle 50 famiglie del villaggio sarebbe l’ennesima violazione del diritto internazionale che sancisce la loro sovranità anche su quella parte della Cisgiordania che Israele ha occupato nel 1967.

In questa regione gli spostamenti forzati delle comunità beduine non sono una novità. I villaggi sono rasi al suolo e quasi sempre al loro posto sorgono insediamenti per i coloni israeliani. Una strategia che sembra puntare alla divisione netta dei Territori dell’Autonomia palestinese, portando alla separazione dei Territori da Gerusalemme e all’impossibilità geografica della nascita dello Stato di Palestina.

INSEDIAMENTI MINACCIOSI. Le preoccupazioni delle autorità palestinesi appaiono fondate. Sopra una collina, a poche centinaia di metri dal villaggio di Ahmed, l’insediamento israeliano di Kedar domina minaccioso la piccola valle sottostante. Poco lontano sorge Maale Adumim, un grande villaggio di coloni che ospita circa 35 mila israeliani.