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Balcani e islam: opportunità mancate dell’UE?

17 Febbraio 2017

Rapporti difficili tra Unione Europea e Balcani, rischiano di aprire la strada al fondamentalismo islamico

A livello internazionale negli ultimi anni si è parlato poco dell’area dei Balcani occidentali. Dalla fine della guerra in Jugoslavia e con l’affacciarsi di nuove crisi sempre più esplosive, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno perso interesse per quest’area la cui enorme rilevanza per l’Europa nel suo insieme, resta comunque immutata. Oggi, come nel 1914.
Viviamo in un mondo globalizzato e interconnesso e le diverse crisi che toccano il mondo occidentale, vengono irrimediabilmente alla luce anche quando si parla di Balcani, i cui Paesi non sono impermeabili ai grandi cambiamenti sul piano globale. Si tratta di un angolo di Europa che forse oggi tendiamo a ignorare, ma che in futuro potrebbe svolgere un ruolo importante, proprio in funzione di comprendere e sviluppare una strategia efficace per risolvere i problemi legati all’immigrazione e al terrorismo internazionale che ad oggi rappresentano le principali fonti di preoccupazione per l’Unione Europea.
Difficile negare che con l’11 settembre, arrivando fino ai più recenti attacchi terroristici che hanno coinvolto anche alcuni Paesi dell’UE, l’immagine stessa della religione islamica e dei suoi fedeli sia stata messa in cattiva luce. L’islam è percepito come un potenziale pericolo per la sicurezza occidentale, un’idea cavalcata specialmente, ma non esclusivamente, dai partiti di estrema destra. L’islam, però, che lo vogliamo o no, rappresenta anche una parte importante della cultura Europea, sia nei Paesi con ampie minoranze musulmane, come la Francia, sia nell’area Balcanica. Bosnia, Macedonia, Kosovo, Albania sono tutti Paesi che oggi hanno una consistente presenza o maggioranza musulmana.