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Assemblea Pd, partito prossimo alla scissione: il live

19 Febbraio 2017

Il segretario formalizza le dimissioni. Alla minoranza dice: «Peggio della parola scissione c’è solo il ricatto». Emiliano frena in assemblea, ma poi fa dietro front con Rossi e Speranza: «Renzi ha scelto la divisione».

L’ultimo sussulto è arrivato ad assemblea finita. Quando i tre leader della minoranza Michele Emiliano, Enrico Rossi, Roberto Speranza hanno deciso di unire il loro pensiero in una lettera. «Anche oggi nei nostri interventi in assemblea c’è stato un ennesimo generoso tentativo unitario. È purtroppo caduto nel nulla. Abbiamo atteso invano un’assunzione delle questioni politiche che erano state poste». La loro accusa si rivolge direttamente al segretario, colpevole di aver chiuso la riunione senza una replica: «La replica finale non è neanche stata fatta. È ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima».

GLI APPELLI PER TENERE UNITO IL PARTITO. La lunga giornata del Pd è passata con diversi interventi che miravano a tenere insieme il Pd. All’appello di Renzi avevano risposto più o meno tutti, dai membri del governo fino a Walter Veltroni. Ad un certo punto era sembrato che anche Emiliano fosse sul punto di cedere: «Mi fido del segretario».

RENZI: «OGGI DISCUTIAMO MA DOMANI LAVORIAMO». I lavori si sono aperti con l’intervento di Renzi che ha confermato le sue dimissioni invitando però a usare la parola ‘rispetto’: «Cominciamo la riunione di oggi proponendo la parola chiave. Io propongo la parola rispetto». L’ex presidente del Consiglio ha poi promesso un confronto chiedendo però concludere presto la questione: «Oggi discutiamo ma poi mettiamoci in cammino».