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Referendum Italia: NO alla dittatura della finanza!

Leopoldo
Salmaso
, Pressenza,
05 dicembre 2016.


(Foto di Pixabay (modificata))

Che cosa hanno in comune Brexit, Trump, e il NO al
referendum costituzionale italiano? Semplice: il ripudio della finanza globale
onnivora! Quella che aveva infierito sadicamente sulla Grecia in base al
precetto “punirne uno per educarne cento”.
Violentando la Grecia contro ogni senso del limite, i
globocrati finanziari hanno commesso il peccato di Ybris (la Superbia) e ora
pagano pegno a Nemesis (la Vendetta). Non la vendetta meschina di una fazione
contro un’altra, ma la Vendetta con la V maiuscola, cioè la
personificazione della resilienza che accomuna tutto quanto vive, compresi gli
umani per quanto indottrinati dai media dei globocrati.
Questa resilienza profonda si manifesta in superficie
come reazione contro la City, Wall Street e Piazza Affari, che avevano ben
provato a spaventare anche Inglesi, Statunitensi e Italiani, e che continuano
ad agitare lo spettro dei disinvestimenti e ad attivare
spaventapasseri più concreti (svalutazione della sterlina, aumento dello
spread italiano). Ma perfino gli umani più ipnotizzati alla fine si risvegliano
grazie all’istinto di sopravvivenza.
City, Wall Street e Piazza Affari ricevono schiaffi
pesanti ma saranno dure a morire. Chi, invece, esce disfatto sono i loro lacché
più sprovveduti cioè le sinistre che in questi tre paesi (come in tutto il
pianeta) sono state “più realiste del re” per servilismo neoliberista, per
idolatria del privato e del mercato, per competizione sadomasochistica, per
furia antistatalista e guerrafondaia.
In tutto il pianeta c’è un riflusso nazionalistico (da
non confondere con lo statalismo burocratico) e protezionistico (TTIP e CETA
sono affossati da Trump nonostante i patetici sforzi rianimatori di politicanti
e burocrati europei e canadesi).
Per ora gongolano le destre, ma anche queste destre
contingenti hanno armi spuntate, fatte soprattutto di xenofobia e intolleranze
varie. Anche quelle armi si infrangeranno presto contro la resilienza vitale
che in quasi quattro miliardi di anni ha sviluppato la mirabolante varietà
delle specie e il fertilissimo amplesso delle nicchie ecologiche, secondo
le basilari regole evolutive: co-adattamento e co-operazione nello spazio e nel
tempo (alla faccia di sedicenti neodarwinisti che fanno rivoltare nella tomba
il povero Darwin).
Se è vero che le polveri dei deserti fertilizzano gli
oceani e che le balene generano
molta più vita di quanta ne inghiottano, coraggio, umani: non lasciamoci
intimidire da quattro predatori miopi e sordi alla Bilderberg!
Ignoriamo sia le sirene che gli anatemi dei loro media!
Rispondiamo alla loro ybris con l’umile tenacia dei licheni antartici, con il
lungimirante altruismo dell’Umanesimo e con la compassione delle grandi
Spiritualità di ogni tempo e latitudine.
Soprattutto usiamo la ragione, dono caratterizzante della nostra specie: se
loro ci feriscono di moneta, riprendiamoci la sovranità
monetaria
: così facendo riavremo un’economia reale a misura d’uomo e
di ambiente, e potremo semplicemente seppellire i globocrati sotto una
grossa risata!