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LA NONVIOLENZA E’ PER TUTTI

30 Dicembre 2016

Dalla Siria alla Terra Santa, dalla Libia all’Iraq, e ancora Yemen e Ucraina. Lo ha ricordato Papa Francesco proprio il giorno di Natale il lungo elenco di Paesi in cui sono accesi i focolai di guerra più gravi. Senza dimenticare le vittime del recente attentato di Berlino. Sono 29 stati africani, 16 in Asia, 9 in Europa, 7 in Medioriente, 6 nelle Americhe. Secondo il Global Peace Index 2016 solo dieci sono i paesi realmente esenti da conflitti oggi: Botswana, Cile, Costa Rica, Giappone, Mauritius, Panama, Qatar, Svizzera, Uruguay e Vietnam. Mentre tutte le altre parti del mondo sono martoriate da violenti scontri tra fazioni, guerre fuori dai confini o atti terroristici. Proprio per questo il Pontefice ha ricordato che “E’ tempo che le armi tacciano definitivamente” soprattutto là dove le popolazioni e in primo luogo i bambini patiscono la guerra in casa.

Sabato 31 dicembre migliaia di persone marceranno nella città di Bologna per sostenere il messaggio per la 50sima Giornata mondiale della pace dal titolo “La nonviolenza: stile di una politica per la pace”. Nel 1968 la prima edizione avvenne a Sotto il Monte (Bergamo), paese natale di Papa Giovanni XXIII, ed ebbe un titolo tratto dalle parole di padre Davide Turoldo La pace non è americana, come non è russa, romana o cinese; la pace vera è Cristo. Oggi per la prima volta proprio da Bergoglio viene chiaramente indicata la nonviolenza come unica via per la risoluzione dei conflitti.

L’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, Pax Christi, Caritas, Azione cattolica e Chiesa di Bologna, organizzatori dell’evento, hanno colto la palla al balzo centrando le riflessioni dell’intera marcia sullo stile della nonviolenza e su come concretamente nel nostro paese, a partire dall’esperienza della diocesi di Bologna, che ospita l’iniziativa, possa esprimersi in tutti gli ambiti della vita quotidiana in famiglia, nella scuola, nel mondo politico ma anche nelle comunità ecclesiali, nei centri di accoglienza, nelle piazze. La nonviolenza che non è semplicemente impegno dei diplomatici nei paesi di conflitti ma uno stile che deve coinvolgere tutti gli uomini e le donne diventando – come ha spiegato Papa Francesco – “persone che hanno bandito dal loro cuore, dalle loro parole e dai loro gesti la violenza, per costruire comunità nonviolente, che si prendono cura della casa comune”.

E’ l’esempio di Madre Teresa di Calcutta che chiarisce bene nel Messaggio per la pace 2017 il senso di questo stile di vita quando dichiarava che “Nella nostra famiglia non abbiamo bisogno di bombe e di armi, di distruggere per portare pace, ma solo di stare insieme, di amarci gli uni gli altri […] E potremo superare tutto il male che c’è nel mondo”. La nonviolenza non è da intendere come “resa, disimpegno e passività” scrive il Papa. “La forza delle armi è ingannevole. Mentre i trafficanti di armi fanno il loro lavoro, ci sono i poveri operatori di pace che soltanto per aiutare una persona, un’altra, un’altra, un’altra, danno la vita. Madre Teresa, come milioni di altre persone che lavorano “dietro le quinte” per la pace ha scelto di “andare incontro alle vittime con generosità e dedizione, toccando e fasciando ogni corpo ferito, guarendo ogni vita spezzata” così come racconteranno le tante voci di operatori di pace durante il corteo a Bologna.

La marcia avrà inizio alle ore 14.30 dai Giardini Margherita dove si darà voce alle violenze storiche di ieri e di oggi, alle tante ferite della città, alle storie di emarginazione che si possono però trasformare in storie di inclusione e di riscatto, tra canti e balli popolari del gruppo Archam e del gruppo Palestinese degli Hudud. Saranno Mons. Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e il Sindaco Virgilio Merola a dare inizio a questo evento nazionale che vedrà camminare insieme associazioni e gruppi di ogni credo, laici e religiosi, cittadini e cittadine di differenti gruppi etnici perché la non violenza è per tutti.

Alle 16.45 in piazza San Domenico si terrà un momento di preghiera interreligioso con i rappresentanti delle Comunità religiose di Bologna e la presentazione del Messaggio per la Giornata mondiale per la Pace da parte di Mons. Filippo Santoro, Presidente della Commissione Cei Problemi sociali, lavoro, giustizia e pace. Alle ore 18 la marcia sosterà nella Basilica di San Petronio per la recita cittadina del Te Deum e la testimonianza di mons. Luigi Bettazzi, Presidente emerito di Pax Christi Italia e Pax Christi International.

Alle 20.30 al Paladozza si terrà una tavola rotonda con numerose testimonianze di nonviolenza tra cui quella di Tamara Mikalli Istambulian, rifugiata siriana originaria di Aleppo; Hafez Huraini rappresentante del coordinamento nonviolento dei pastori del villaggio di At-Tuwani in Palestina; i volontari dell’Operazione Colomba, corpo civile di pace dell’Associazione Papa Giovanni XXIII impegnato in diverse zone di conflitto; fratel Luca Daolio monaco della Piccola famiglia dell’Annunziata che parlerà del dialoro interreligioso con l’Islam.

La Marcia si concluderà alle ore 22.30, dopo 5,2 km, con la Celebrazione Eucaristica presso la Basilica di San Francesco. Essendo proposto ai partecipanti alla marcia il digiuno nella serata del 31 dicembre, il corrispettivo della cena potrà essere devoluto al progetto, “Emergenza kurdistan: non lasciamoli soli. La campagna Focsiv e Avvenire per gli sfollati di Erbil” città in cui nel 2014 si sono rifugiate 185.688 persone in fuga dall’Iraq.