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È morta Tina Anselmi, prima donna ministro in Italia

1 Novembre 2016

Partigiana, nominata nel 1976 al dicastero del Lavoro, presidente della Commissione d’inchiesta sulla P2, si è spenta a 89 anni nella sua casa di Castelfranco Veneto

È morta la scorsa notte nella sua casa di Castelfranco Veneto Tina Anselmi, prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro della Repubblica: fu nominata nel luglio del 1976 titolare del dicastero del Lavoro e della previdenza sociale in un governo presieduto da Giulio Andreotti. Eletta più volte parlamentare della Democrazia Cristiana, aveva 89 anni.
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE SULLA P2. Dopo aver ricoperto la carica di ministro del Lavoro, Tina Anselmi fu ministro della Sanità nel quarto e quinto governo Andreotti e legò il suo nome alla riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale.


Tina Anselmi intervistata da Enzo Biagi.

Nel 1981, nel corso dell’ottava legislatura, fu nominata presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2, che termina i lavori nel 1985. I funerali saranno celebrati venerdì 4 novembre nel Duomo di Castelfranco Veneto.
INGROIA: «SENZA DI LEI SAPREMMO MOLTO MENO». «Non so se senza di lei saremmo riusciti a sapere tutto della P2. La presidenza della commissione parlamentare di inchiesta su quella vicenda fu preziosa sia per dare impulso a indagini che per comporre il quadro storico e di attualità della loggia massonica di Licio Gelli. La sua capacità investigativa sulle infiltrazioni nella politica e nelle istituzioni e nella società italiana sono state la cifra del suo spirito di indipendenza, di libertà e di coraggio», ha ricordato il presidente di Azione Civile, Antonio Ingroia.
«ESPULSA DALLA POLITICA PER IL SUO CORAGGIO». «Lo stesso spirito, del resto, lo aveva dimostrato giovanissima, quando rischiava la vita come staffetta partigiana. Il suo agire politico e civile ha sempre avuto un unico faro: la Costituzione della Repubblica. Per questo», conclude il magistrato, «ho sempre considerato Tina Anselmi un modello sociale e civile da seguire. Per il suo coraggio, che avrebbe meritato un’elezione al Quirinale, venne lentamente espulsa da quel sistema politico che oggi la piange con la solita litania».
«Con Tina Anselmi scompare una figura esemplare della storia repubblicana», ha affermato il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
RENZI: «ESEMPIO PER CHIUNQUE». «Partigiana, sindacalista, impegnata nella vita politica e nelle istituzioni, prima donna ministro della storia italiana. Il suo impegno per le pari opportunità e contro la P2 e la sua personalità forte e discreta ne hanno fatto un esempio per chiunque creda alla politica come passione per la libertà», ricorda il premier.
BOSCHI: «HA CAMBIATO IL MONDO». «’Capii allora che per cambiare il mondo bisognava esserci’. Tina Anselmi c’è stata e il mondo lo ha cambiato. Tina Anselmi si è impegnata per conquistare nuovi diritti per tutte e tutti ricordandoci che ‘nessuna conquista è definitiva’», scrive su Facebook il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi.