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A che ora si saprà chi è il nuovo presidente?

7 Novembre 2016

Come funziona la macchina elettorale americana? Per cosa si vota? Un breve manuale per seguire con la redazione de La Stampa la notte elettorale

Domani i cittadini americani andranno alle urne per eleggere il nuovo presidente, che s arà formalmente eletto il 12 dicembre ed entrerà in carica il 20 gennaio. Il presidente americano infatti non si elegge direttamente, ma con un sistema chiamato «electoral college». Ogni Stato elegge con un sistema maggioritario – chi ha un voto in più li prende tutti – un gruppo di cosiddetti «grandi elettori». Il collegio elettorale è composto da 538 grandi elettori. Per diventare presidente, un candidato deve ottenere i voti di almeno 270 grandi elettori.  

A che ora si chiudono i seggi elettorali?  
Si inizia alla mezzanotte italiana, le 18 sulla costa Est degli Stati Uniti. I primi seggi a chiudere saranno quelli di Indiana e Kentucky, dove dovrebbe essere scontata la vittoria di Trump. Se Trump dovesse perdere, allora la probabilità di un trionfo democratico sarebbe davvero molto alta.  
All’una del mattino chiudono i seggi in Florida, Georgia e Virginia – tre Stati ancora in bilico – oltre che in South Carolina e Vermont, che dovrebbero essere sicuri rispettivamente per Trump e Clinton. Dopo mezz’ora tocca a North Carolina, Ohio e West Virginia. Alle due chiudono le urne in moltissimi Stati, molti già assegnati ma altri ancora in bilico, come Michigan, Pennsylvania e Florida.  

Alle 2.30 chiuderanno le urne in Arkansas, alle 3 invece tocca ad altri Stati tra cui Minnesota, Arizona, Colorado, New Mexico, Texas e New York, alle 4 chiudono i seggi nello Utah – dove può dare qualche scossa il candidato di protesta Evan McMullin – un’ora dopo altri due swing State daranno i primi risultati: Iowa e Nevada. Alle 4 chiudono i seggi nello Utah, alle 5 del mattino chiuderanno i seggi sulla costa Ovest, con la California.  
E se nessun candidato raggiunge i 270 «grandi elettori»?  
Nel caso di pareggio il presidente viene eletto dalla Camera dei rappresentanti e dal vicepresidente del Senato. In questo caso non è detto che presidente e vice siano dello stesso partito. È un caso assolutamente raro: l’ultima volta è successo nel 1824 con John Quincy Adams,  

Per cosa si vota?  
Oltre che per presidente e vice, si vota anche per i 435 deputati alla Camera dei rappresentanti , e 34 senatori su 100. Si vota inoltre per: 
– I governatori di 12 Stati 
– I deputati di 44 parlamenti statali su 50 
– I sindaci di alcune grandi città come Baltimora, Milwaukee e San Diego 
– Mote cariche locali, come sceriffi e procuratori distrettuali 
– In molti stati si tengono anche i referendum sulla legalizzazione della marijuana e l’aumento del salario minimo legale 
Qual è il glossario minimo?  
Sappiamo già chi sono i grandi elettori e come funziona l’early vote. Le altre parole da tenere a mente sono: 
– Swing State battleground States  
Sono gli Stati che storicamente oscillano tra democratici e repubblicani. Sono Florida, (29 grandi elettori), Ohio (18 grandi elettori), Iowa (6 grandi elettori), New Hampshire (4 grandi elettori). A volte sono chiamati anche «Purple States», perché, essendo neutri, non sono identificabili con il colore rosso dei repubblicani o blu dei democratici.  
– Too close to call  
È la formula che si usa quando, una volta chiusi i seggi, c’è equilibrio tra i candidati e non è possibile stabilire un vincitore. 
– Call, leaning e tossup  
I network televisivi sulla base di proiezioni, exit poll e andamenti storici, decidono un momento in cui considerano definitivo il risultato di uno Stato e lo assegnano «call» a un candidato.  
Se uno Stato non può ancora essere assegnato, gli Stati possono essere definiti «tossup», cioè «testa a testa» o «in bilico» e «leaning» ovvero «inclinati verso» uno dei due candidati.  
– Bellwether States  
È lo «stato montone», cioè che guida il gregge, dove quasi sempre trionfa il vincitore delle elezioni generali. Il più affidabile è il Nevada, che dal 1976 ha individuato il vincitore in 9 elezioni su 10.