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Terremoto, nuova fortissima scossa in Centro Italia

30 Ottobre 2016

Sisma di magnitudo 6.5, più forte di quello dell’Aquila. Epicentro a Norcia, in provincia di Perugia. Crollata la basilica di San Benedetto. Circa 20 feriti. 

Il Centro Italia è vittima di una nuova, fortissima scossa di terremoto. La più violenta dal 1980, con magnitudo 6.5. La terra ha tremato alle 7.40 di domenica 30 ottobre. L’epicentro è stato individuato tra le province di Perugia, Macerata e Ascoli Piceno, a 5 km da Norcia, 7 km da Castelsantangelo sul Nera e 17 km da Arquata del Tronto (foto).
NESSUN MORTO, UNA VENTINA DI FERITI. La zona, al confine tra l’Umbria e le Marche, è la stessa già colpita dal sisma del 26 ottobre. La Protezione civile, attraverso il capo dipartimento Fabrizio Curcio, ha confermato alle ore 12 che non si registrano morti. I feriti sono «una ventina, alcuni in codice giallo».
SCOSSA AVVERTITA DA BOLZANO A BARI. La magnitudo della scossa principale, ricalcolata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), è di 6.5 scala Richter. La profondità è di circa 10 km. Si tratta dunque di un evento più potente del terremoto del 2009 all’Aquila, che fu di magnitudo 6.3. Il sisma è stato avvertito chiaramente in tutto il Paese: da Bolzano a Bari, passando per Ancona e Roma. Nel successivo sciame sismico, ancora in corso, si contano più di 50 scosse, due delle quali di magnitudo 4.6.
SEI PERSONE SALVATE A NORCIA. Per quanto riguarda i feriti, nove provengono da Norcia e Cascia. I due più gravi, entrambi con traumi al torace, sono stati portati in elicottero all’ospedale di Foligno. Sei sono stati tratti in salvo da sotto le macerie dai Vigili del fuoco.

Il sindaco di Tolentino, nel Maceratese, ha invece smentito che tre persone siano state estratte vive nel suo comune, dove è crollata una palazzina che era stata già evacuata sabato 29 ottobre.

A NORCIA DISTRUTTE BASILICA E CATTEDRALE. Gravissimi danni al patrimonio storico-architettonico di Norcia, dove la basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria Argentea sono crollate. Nuovi crolli anche nelle zone rosse dei paesi sull’Appennino già prostrati dal terremoto di quattro giorni fa: «È caduto tutto, vedo colonne di fumo, è un disastro», ha detto il sindaco di Ussita Marco Rinaldi, «dormivo in auto, ho visto l’inferno».