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Crolla l’economia, pronte misure di austerity per la Tunisia

26 Ottobre 2016

Taglio della spesa pubblica, blocco dei salari e aumento dell’IVA: l’austerità arriva anche in Tunisia


L’economia della Tunisia naviga in cattive acque, tra crescita bloccata e deficit pericolosi. Per ovviare ad una spirale d’inflazione che potrebbe portare il Paese ad una nuova crisi non solo economica ma anche politica, il nuovo governo del primo Ministro Youssef Chahed ha varato una serie di provvedimenti per il bilancio statale del 2017 che prevedono un programma di austerità con migliaia di tagli di lavoro del settore pubblico e nuove tasse.
Il bilancio del 2017, quantificato in 16,3 miliardi di euro, dovrà tener conto del buco creato a causa di previsioni di crescita sballate per l’anno 2016: «Il governo precedente ha gonfiato le stime sulla crescita» ha dichiarato il ministro delle finanze tunisino Lamia Zribi «ed oggi ci troviamo in un circolo vizioso. La legge finanziaria supplementare mira a trovare delle soluzioni ai diversi problemi». Nel documento approvato dal governo, che dovrà passare per l’approvazione nell’Assemblea dei Rappresentanti del Popolo (il parlamento monocamerale della Tunisia), sono presenti diverse misure d’austerity: il taglio della spesa pubblica, il blocco dei salari e l’aumento dell’IVA le più contestate.
«Se la situazione continua così, allora nel 2017 in Tunisia avremo bisogno di licenziare migliaia di dipendenti del settore pubblico e imporre ancora nuove tasse» ha avvertito il primo Ministro, rimarcando che «Non saranno permesse interruzioni della produzione in ogni fabbrica e saremo fermi nel trattare con scioperi illegali e sit-in».