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Poesia del giorno. Pedro Salinas

Di’, ti ricordi dei sogni?
Di’, ti ricordi dei sogni?
quand’erano proprio lì, 
davanti?
Che distanza, in apparenza, 
dagli occhi!
Sembravano alte nuvole, 
fantasmi senza un appiglio, 
orizzonti irraggiungibili. 
Ora guardali, con me, 
eccoli dietro di noi.
Se erano nuvole,
siamo su nuvole più alte. 
E se orizzonti, lontani, 
ora per vederli,
bisogna voltar la testa
perché li abbiamo passati. 
Se erano fantasmi,
senti
sulle palme delle mani, 
sulle labbra,
quell’orma ancora calda 
dell’abbraccio
in cui smisero di esserlo. 
Ci troviamo all’altro lato
di quei sogni che sogniamo, 
da quel lato che si chiama 
la vita che si è compiuta. 
E ora,
da tanto aver realizzato 
il nostro sognare,
il nostro sogno è in due corpi. 
E non bisogna guardarli, 
senza che uno veda l’altro, 
da lontano, dalle nuvole, 
per ritrovarne altri nuovi 
che ci spingano alla vita.
Guardandoci faccia a faccia, 
vedendoci nel già fatto 
sboccia
da quelle gioie compiute
ieri, la gioia futura
che ci chiama. E un’altra volta 
la vita si sente un sogno 
tremante, ed appena nato.