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New York, bomba esplode nel centro di Manhattan

Lettera 43
18 Settembre 2016

Una bomba causa almeno 29 feriti nel centrale quartiere di Chelsea, verso le 20.30 ora locale. Un altro ordigno artigianale trovato nelle vicinanze.

«Un atto intenzionale, ma al momento non vi sono prove di una connessione terroristica»: è il sindaco di New York, Bill de Blasio, a mettere il primo sigillo all’esplosione avvenuta sabato sera nell’animatissimo quartiere di Chelsea, nel west side di Manhattan, ossia nel cuore della città, dove ha seminato il panico (guarda le foto).
VIGILIA DELL’ASSEMBLEA ONU. Una deflagrazione che ha causato il ferimento di 29 persone, di cui solo una in condizioni critiche, e riacceso i timori di attentati o provocazioni nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali Usa e alla vigilia dell’assemblea generale dell’Onu.
ATTESO ANCHE OBAMA. Paure alimentate anche dalla presenza della task force antiterrorismo. Oggi nella Grande Mela è atteso anche il presidente Barack Obama, che al momento dell’esplosione era a Washington ad una cena di gala del Congressional Black Caucus Foundation per onorare Hillary Clinton come prima donna ad ottenere la nomination di un grande partito alla Casa Bianca. Ma sbarcano anche decine di capi di Stato e di governo, che da domani parteciperanno ai lavori delle Nazioni Unite. L’esplosione si è verificata intorno alle 20:30 di ieri ora locale (le 2:30 di oggi in Italia), ma per un po’ nessuno ha capito che cosa fosse veramente successo, in un susseguirsi di notizia frammentarie.
L’ORDIGNO IN UN CASSONETTO. L’unica cosa certa era l’arrivo sulla 23/ma strada di un grande numero di auto della polizia, di ambulanze e mezzi dei vigili del fuoco. Poi la zona è stata transennata e isolata dalla quinta all’ottava avenue, mentre alcune linee della metro venivano bloccate e i bus dirottati altrove.

Nel frattempo sono arrivati gli agenti dell’Fbi e i funzionari del ministero dell’Interno, insieme alle prime immagini e alle prime notizie di un ordigno esploso dentro o vicino ad un cassonetto delle immondizie.
BOMBA ARTIGIANALE NELLE VICINANZE. Come quello deflagrato sabato mattina lungo l’itinerario di una corsa podistica di beneficenza a Seaside Park, New Jersey, senza morti o feriti solo perché lo start è stato ritardato. Subito sono spuntate ipotesi di collegamenti, ma il sindaco de Blasio ha escluso legami tra i due episodi, almeno per ora. Ad tenere alta la tensione la scoperta di un secondo possibile ordigno sulla 27/ma strada, poco lontano dal primo. Obama, ha reso noto la Casa Bianca, «è stato informato dell’esplosione a New York, la cui causa resta oggetto di indagine».
La polizia di New York starebbe esaminando un terzo «sito di interesse che potrebbe essere legato all’attentato»: lo scrive il quotidiano britannico The Guardian.

RIESPLODE LA QUESTIONE SICUREZZA. Anche gli investigatori per ora confermano che le cause estate non sono state determinate. Prudenti entrambi i candidati alla Casa Bianca, che hanno detto di voler attendere informazioni più precise, pur usando tutti e due la parola ‘bomba’, mai usata però dagli investigatori nelle prime ore dell’indagine. In ogni caso la tensione resta alta e anche questa esplosione rischia di riflettersi sulle presidenziali riproponendo la questione della sicurezza.