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La vita sospesa dei bambini migranti e rifugiati in Grecia

26 Agosto 2016


26 agosto 2016 – Con l’improvviso aumento degli arrivi, centinaia di bambini rifugiati e migranti sono bloccati in Grecia con gravi problematiche relative alla loro protezione e istruzione. 

Sono arrivate più persone nelle prime tre settimane di agosto (2.433 a oggi) che nell’intero mese di luglio (1.920). 

Questo nuovo afflusso di profughi arriva in un momento in cui la Grecia fatica a far fronte alle difficoltà del suo sistema di welfare, messo a dura prova dalla crisi economica.  In questo contesto, i minori migranti e rifugiati devono fare i conti con una doppia crisi – quella della fuga e quella della carente assistenza umanitaria.

Complessivamente i bambini rappresentano circa il 40% dei profughi bloccati nel paese. 

«In Grecia c’è una diffusa percezione che le famiglie di rifugiati siano sempre costrette a una lunga attesa. Attesa che la loro richiesta di asilo sia giudicata, attesa che sia presa una decisione in merito al loro trasferimento in altri paesi europei, attesa che i loro figli possano ricevere un’istruzione e un posto dove poter giocare, attesa di un alloggio adeguato. Attesa, detta più semplicemente, di sapere quale sarà il loro futuro» afferma Laurent Chapuis, Coordinatore UNICEF per la risposta alla crisi di rifugiati e migranti nel paese ellenico.

Per i bambini, tuttavia, quest’attesa sembra un’eternità. Molti di loro provengono da paesi lacerati da conflitti come Siria, Afghanistan e Iraq. Hanno perduto tutto, inclusi anni di scuola, e sono ancora una volta “sospesi”.

«L’istruzione è uno dei più efficaci modi per proteggere i bambini da ogni forma di violenza”, aggiunge Chapuis. «Ciò significa che dobbiamo unire le nostre forze per amplificare gli sforzi del governo greco volto a far tornare i bambini a scuola a settembre.»
I recenti rapporti che documentano abusi sessuali, violenza e abbandono sono un’indicazione delle intollerabili condizioni di vita e dei fragili meccanismi di tutela dell’infanzia in Grecia. 

Un sistema di sicurezza sociale messo a dura prova dalla crisi ha finito per acuire i pericoli per i bambini rifugiati e migranti. 
In Grecia sono quasi 27.500 i bambini migranti e rifugiati, e il loro numero ha ripreso a salire. Fra loro quelli giunti senza adulti al seguito sono almeno 2.250, di cui solo uno su tre vive in alloggi sicuri. 

Nonostante i continui sforzi del governo e delle organizzazioni umanitarie, rimane acuto il bisogno di alloggi temporanei, servizi di protezione dell’infanzia e scolastici.
Dare ai bambini un’istruzione è una priorità fondamentale per l’UNICEF e per le organizzazioni partner in Grecia, soprattutto alla luce delle recenti indagini sui bambini a rischio. 

L’UNICEF ha promosso attività educative e ricreative per i minori rifugiati nel campo profughi di Skaramangas, nei pressi di Atene, insieme alla ONG Piraeus Open School for Immigrants. Abbiamo inoltre fornito 11 aule in container. 

Stiamo ampliando i nostri interventi per l’istruzione dall’Attica (la regione di Atene) ad altre zone del paese, con l’obiettivo di raggiungere almeno 5.000 bambini entro la fine dell’anno.
Parallelamente, prosegue il dialogo con il Ministero dell’Istruzione greco al fine di integrare i bambini rifugiati nel sistema scolastico greco.