General

Kabul, attacco all’università americana

24 Agosto 2016

Un commando ha fatto irruzione nell’edificio. Studenti e docenti intrappolati, almeno 20 feriti. Si temono vittime. Massoud Husseini, fotografo vincitore del premio Pulitzer, è riuscito a scappare.

Un commando armato di origine sconosciuta, accompagnato da kamikaze, ha attaccato mercoledì 24 agosto il campus dell’American University of Afghanistan (Auaf) di Kabul, riuscendo a penetrare al suo interno e a prendere in ostaggio un numero imprecisato di studenti e insegnanti.
Un funzionario del ministero dell’Interno afghano ha confermato l’attacco, durante il quale sono stati uditi spari di armi automatiche ed esplosioni, e ha poi aggiunto che i terroristi «si trovano all’interno del compound. Ci sono anche professori stranieri insieme a centinaia di studenti».
IN AZIONE LE FORZE SPECIALI. Per affrontare l’emergenza sono intervenute le forza speciali, che hanno circondato il compound ingaggiando poi uno scontro a fuoco con i membri del commando. Alle ore 20 italiane,un portavoce del ministero dell’Interno ha detto che «l’emergenza non è ancora terminata e che i corpi speciali sono entrati nel campus a caccia dei terroristi».
ATTACCO ANCORA IN CORSO. Il bilancio provvisorio dell’attacco è di 20 feriti. Ma il timore è che ci siano anche diverse vittime. I media di Kabul hanno raccontato che i terroristi sono entrati in azione con un attentatore suicida, che si è fatto esplodere davanti a uno dei cancelli di ingresso dell’Università, struttura fortificata nel quartiere occidentale di Darulaman.
LA TESTIMONIANZA DI HUSSEINI. L’esplosione ha permesso l’apertura di un varco, attraverso cui un numero imprecisato di militanti è entrato nel campus e ha preso d’assalto uno degli edifici dove erano in corso alcune lezioni. Il primo a dare l’allarme è stato il fotografo della Ap Massoud Husseini, che si trovava in una delle aule: «Siamo bloccati. Esplosione poi spari. Forse il mio ultimo tweet». Per sua fortuna poi Husseini è riuscito a fuggire, assieme a una decina di suoi compagni, attraverso un’uscita d’emergenza. «Mentre correvo ho visto persone in terra con la faccia in giù. Sembrava che gli avessero sparato alla schiena», ha raccontato Husseini, vincitore del premio Pulitzer.