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Iraq, baby kamikaze con la maglia di Messi

22 Agosto 2016


Dopo la strage in Turchia fermato un ragazzino  pronto a colpire a Kirkuk.



(© Ansa) Un fermo immagine tratto da un video della emittente Nrttv mostra l’intervento delle forze di polizia che disarmano e arrestano un bambino con una cintura di esplosivo

Bambini usati come kamikaze per fare strage di civili.
A breve distanza dai tragici fatti di Gaziantep, in Turchia, dove un ragazzino tra i 12 e i 14 anni sarebbe stato il responsabile dell’esplosione che durante un matrimonio ha causato decine di vittime (Ankara tuttavia non escude che sia opera di un adulto), un analogo attentato è stato sventato a Kirkuk, in Iraq.
Un bambino di circa 12 anni è stato fermato nella tarda serata del 21 agosto nella ‘capitale’ del Kurdistan iracheno, poco prima che si facesse esplodere.
BLOCCATO DAGLI AGENTI. A darne notizia sono stati i media curdi, che hanno pubblicato le drammatiche immagini del ragazzino con indosso la cintura esplosiva, bloccato dagli agenti che disinnescano l’ordigno.
Il bambino indossava la maglietta del numero 10 del Barcellona, Lionel Messi.


I servizi di intelligence hanno fatto sapere di conoscere il nome del ragazzino, che era tenuto d’occhio da quando era arrivato a Kirkuk, da circa una settimana. «Durante l’interrogatorio» – ha poi spiegato un responsabile dei servizi, secondo il quale il mancato kamikaze nelle scorse settimane era con l’Isis a Mosul – «ha detto di essere stato rapito da uomini mascherati che gli hanno messo addosso l’esplosivo e lo hanno portato nella zona dove avrebbe dovuto farsi saltare in aria».
ALMENO 29 VITTIME IN TURCHIA. Bambini che muoiono, bambini che uccidono. Sono almeno 29 i piccoli tra i quttro e i 14 anni morti assieme ad altre 25 persone quando il kamikaze è saltato in aria tra gli invitati alla festa di nozze curda a Gaziantep. L’assassino, che probabilmente neppure sapeva di esserlo e potrebbe esseree stato stato fatto esplodere con un telecomando a distanza, forse aveva la stessa età dei ragazzini uccisi: «12-14 anni», secondo il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che – in assenza di rivendicazioni – ne ha anche definito l’appartenenza all’Isis. Ma il premier Binali Yildirim ha fatto un parziale retromarcia.  «Le autorità non sanno se fosse un bambino o un adulto», ha detto. «Non sono stati trovati indizi su chi fosse».