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Ecco i giovani che aiutano i senzatetto

13 Agosto 2016

Non hanno ancora diciotto anni. Eppure la loro sensibilità supera di gran lunga quella del popolo degli adulti. D’accordo, ne dovranno fare di strada. Ma il loro percorso di maturità è in parte segnato. La strada che oggi hanno scelto è dura, fredda, lastricata d’asfalto. Si trova nella città di Loughborough, nella contea inglese del Leicestershire. E’ qua che hanno mangiato e dormito. Per giorni. L’obiettivo? Raccogliere fondi per i senzatetto. 

Una sensibilità che accomuna i ragazzi inglese e quelli italiani. Sono infatti passate poche settimane da quando un bambino di nove anni, a Modena, ha deciso di regalare la sua paghetta (50 euro) a una persona senza fissa dimora. Il bimbo è figlio di una negoziante di corso Martiri. Con quei soldi avrebbe dovuto comprare il modellino di un trattore che desiderava da tempo. E invece no, non l’ha fatto. Di fronte a quell’uomo povero che vive in strada ha cambiato le sue priorità e ha preferito regalare quei soldi a lui. Il modellino avrebbe anche potuto aspettare.

«Credevo che avesse più bisogno di me» ha ammesso candidamente il bimbo.

Il clochard ha restituito i soldi alla famiglia («Non era giusto che li tenessi», ha detto). E il bambino? Inizialmente è stato punito dai genitori, che solo successivamente hanno capito la bontà della sua azione.

«Ci ho riflettuto su. Ho capito che si è trattato di un gesto straordinario» ha commentato la madre.

Straordinario, appunto. Soprattutto perché a compierlo è un bimbo di nove anni. E perché la sua sensibilità, libera da pregiudizi e abbrutimenti, si è manifestata in modo spontaneo. Un piccolo grande gesto seguito – e questo non è stato sottolineato abbastanza – dalla dignitosa risposta del clochard che ha restituito il prezioso dono. Entrambi hanno impartito a tutti una lezione di vita.

Un percorso di educazione che altri minorenni stanno cercando di promuovere nel Regno Unito. Hanno 16 e 17 anni e partecipano al “National citizen service”, il programma nazionale britannico che offre ai ragazzi l’opportunità di svolgere attività di volontariato. Simile al nostro servizio civile (almeno negli obiettivi), l’Ncs si svolge solo durante le vacanze scolastiche.

E così un gruppo di 15 giovani ha iniziato a vivere in strada. Una coperta per la notte, il volto macchiato dalla sporcizia, cibo quel tanto che basta. Lo hanno fatto per richiamare l’attenzione sui tanti senzatetto che ancora oggi abitano lungo le vie di Loughborough. Così, a luglio, hanno organizzato una settimana di raccolta fondi insieme all’organizzazione non profit Exaireo Trust, ente che offre assistenza quotidiana agli homeless.

Ma non finisce qua. Perché una volta raccolti i soldi, questi ragazzi hanno poi distribuito aiuti concreti (cibo, vestiario, prodotti per l’igiene), organizzato una partita di calcio tra studenti e una festa per raccogliere altri fondi da destinare ai senzatetto.

E ora che il “National citizen service” è giunto a conclusione? «Ci sono ancora tante persone bisognose. Entro la fine del mese torneremo a dormire per strada. Raccoglieremo altro denaro, offriremo ancora il nostro aiuto» racconta una volontaria sedicenne che con la generazione dei giovani “choosy” non ha proprio niente a che fare.