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Poesia del giorno. Silvia Plath

di
Redazione Italia, 26 luglio 2016


Limite


La donna ora è perfetta
Il suo corpo


morto ha il sorriso della compiutezza,
l’illusione di una necessità greca


fluisce nei volumi della sua toga,
i suoi piedi


nudi sembrano dire:
Siamo arrivati fin qui, è finita.


I bambini morti si sono acciambellati,
ciascuno, bianco serpente,


presso la sua piccola brocca di latte, ora vuota.
Lei li ha raccolti


di nuovo nel suo corpo come i petali
di una rosa si chiudono quando il giardino


s’irrigidisce e sanguinano i profumi
dalle dolci gole profonde del fiore notturno.


La luna, spettatrice nel suo cappuccio d’osso,
non ha motivo di essere triste.


E’ abituata a queste cose.
I suoi neri crepitano e tirano.