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Mondiali Antirazzisti, in campo cinquemila giovani

di

Cinquemila giovani da tutta Europa. Ben 184 squadre tra calcio,
basket, pallavolo e rugby, con 400 partite no-stop, 300 volontari, 24
campi dove si giocherà simultaneamente: questi sono i numeri della più
grande manifestazione sportiva contro il razzismo . 

Il calcio d’inizio è
previsto per oggi, giovedì 7 luglio alle 15.00: da quel momento prenderanno il
via partite non stop, autoarbitrate, con squadre miste composte da
migranti, tifoserie ultrà, ragazze e ragazzi di varie città italiane ed
estere. E’ lo sport a scendere in campo contro razzismo, discriminazioni e sessismo:


«Lo spirito dei Mondiali incarna la nostra visione – ha
spiegato Simone Pacciani, vicepresidente nazionale dell’Unione Italiana
Sport per Tutti – affinché anche lo sport e chi lo pratica sappiano
assumersi la responsabilità del nostro tempo: adoperarsi per
l’accoglienza e la convivenza, contro muri e barriere».



Una tematica di stretta attualità rispetto alla quale, l’ideatore dei Mondiali Antirazzisti, Carlo Balestri, afferma:

«I quattro giorni di tornei sportivi rappresentano per i
rifugiati un’esperienza diversa da quel limbo in cui vivono senza sapere
cosa aspettarsi dal futuro. Quest’anno, inoltre, organizzeremo anche
dei laboratori su sport e antirazzismo dedicati a circa 700 bambini da 6
a 11 anni».


Oltre allo sport, i Mondiali Antirazzisti ospiteranno anche alcuni
dibattiti su diritti civili con l’incontro #VeritàPerGiulioRegeni
insieme al portavoce di Amnesty International Riccardo Noury e un
collegamento con il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini per il dibattito
sull’accoglienza #LiberiDiMuoversi e sullo sport femminile. 

Spazio,
infine, anche a musica e concerti: oggi Marta sui Tubi,
venerdì The Urgonauts e The BlueBeaters, sabato gli Rfc – Ritieniti
Fortemente Coinvolto, i Punkreas e il dj set de Lo Stato Sociale.


«Non è un caso che i Mondiali Antirazzisti vadano avanti
da 20 anni: sono stati capaci di evolversi nel tempo e interpretare il
presente attraverso lo sport»,  ha affermato Mauro Valeri,
sociologo responsabile dell’Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel
calcio.

FONTE: Corriere