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Il Presidente senagalese: “Salviamo i bambini mendicanti”

07 luglio 2016.

Il Senegal ha deciso un giro di vite contro lo sfruttamento dei
bambini mendicanti. Le autorità hanno ordinato di togliere migliaia di
ragazzi dalle strade delle principali città e di sanzionare chi li
sfrutta per lucrare sulle elemosine. 

La disposizione è arrivata
direttamente dal Presidente Macky Sall nel discorso che ha tenuto dopo
le preghiere di Eid el Fitr, che terminano il mese sacro del Ramadan. 

«Ho dato istruzioni molto forti per fermare questo sfruttamento
insopportabile dei bambini abbandonati in strada, ha detto Sall. Non è
perché sono poveri o svantaggiati che li dobbiamo lasciare per la
strada a mendicare».



Il fenomeno è assai diffuso nel Paese. Secondo stime governative
(probabilmente per difetto), sono almeno 30mila i bambini costretti
all’accattonaggio nella sola capitale Dakar. Questa pratica ha un
fondamento religioso. Un tempo i capi religiosi, per formare i loro
discepoli (talibes) all’umiltà, insegnavano loro a vivere per certi
periodi raccogliendo l’elemosina. Era, in sostanza, un passaggio della
formazione dei ragazzi.

Da anni, però, si è assistito a una degenerazione del fenomeno. I
bambini vengono affidati a guaritori tradizionali o capi di scuole
coraniche. Questi li costringono a mendicare e a tornare alla sera con
una quota di denaro prefissata. Se il ragazzo non riesce a raccogliere
la somma, viene picchiato. I giovani vengono trascurati e si aggirano
per le città con vestiti laceri e scalzi.

«Tutti – ha detto Sall – devono mobilitarsi contro l’accattonaggio
infantile. Non è una questione religiosa, perché i veri maestri non
impongono ai talibés di mendicare giorno e notte per le strade. Quanto
avviene non ha nulla a che fare con l’Islam».



Per contenere il fenomeno, nel 2005 è stata approvata una legge che
vieta l’accattonaggio e prevede pene tra tra i due e i cinque anni di
carcere e multe salate per chi li sfrutta. 

La legge però non viene
applicata. E sulla mancata applicazione gravano probabilmente le
pressioni di alcuni leader religiosi influenti del Paese.


Ora però Sall ha deciso di fare sul serio e di prendere di petto il
problema: «Coloro che continuano a indulgere nella pratica si troveranno
ad affrontare la legge. Dobbiamo lavorare tutti insieme per sradicare
lo sfruttamento dei bambini».

FONTE: Africa rivista

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