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Gli abusi nella prigione minorile in Australia

28 Luglio 2016. 

Foto ABC Australia

La rete televisiva ABC ha trasmesso una serie di filmati in cui si vedono i maltrattamenti di alcuni detenuti “stile Abu Grahib”.

Un’inchiesta della rete televisiva australiana ABC andata in onda lunedì 25 luglio ha mostrato
una serie di abusi subiti dai detenuti di una prigione minorile nel
nord del paese. 

I filmati trasmessi nel corso del programma Four Corners mostrano un detenuto legato a una sedia e incappucciato, in una maniera che a molti ha ricordato la prigione di Abu Grahib,
in Iraq, dove alcuni militari americani e contractor civili abusarono
dei detenuti nel 2004. In un altro filmato si vedono gli agenti usare lacrimogeni contro alcuni detenuti chiusi nelle loro celle, mentre in un altro ancora si vede un detenuto denudato mentre alcune guardie lo tengono bloccato al suolo.
Il primo ministro australiano Malcolm Turnbull ha detto di essere
profondamente scioccato dalle immagini e ha annunciato un’inchiesta
sugli episodi. Il Guardian ha scritto che sei detenuti della prigione denunceranno i maltrattamenti subiti.


Gli abusi mostrati da ABC sono avvenuti tra il 2014 e il
2015 nel centro di detenzione Don Dale, vicino Darwin, nel Northern
Territory, nel nord dell’Australia. Si tratta di una regione dove da
tempo il sistema penitenziario minorile è sotto accusa per gli abusi
subiti dai detenuti, in particolare da quelli minorenni. Tutti i
detenuti mostrati dai filmati erano di origine indigena. Si tratta di un
gruppo che costituisce il 96 per cento dei minori che si trovano in
strutture di detenzione e il 30 per cento del totale della popolazione
carceraria. I filmati, ha scritto il Guardian, hanno riaperto
il dibattito sui rapporti tra il governo australiano e la popolazione
indigena e quello sull’approccio molto duro utilizzato dal governo del
Northern Territory per gestire la criminalità.


Il primo ministro Turnbull ha detto che l’inchiesta non riguarderà
soltanto le accuse al centro di detenzione Don Dale, ma sarà estesa
anche al resto del sistema penitenziario del Northern Territory.
Turnbull ha detto che l’obbiettivo della commissione è scoprire: «Se
esiste una cultura diffusa in tutto il sistema penitenziario del
Northern Territory o se gli abusi sono limitati a un centro di
detenzione specifico». 

I dettagli su come opererà la commissione non
sono ancora molto chiari, mentre alcuni hanno sottolineato il ritardo
della decisione di Turnbull, visto che il sistema penitenziario del
Northern Territory è sotto accusa oramai da molto tempo. Il primo
ministro della regione, Adam Giles, ha detto di aver guardato i filmati
con “orrore” e che nel sistema penitenziario esiste una cultura che ha
contribuito a tenere nascosti gli abusi subiti dai detenuti. Giles ha
aggiunto che la competenza sul sistema penitenziario sarà tolta al
procuratore generale John Elferink, una figura controversa i cui metodi
molto duri sono stati spesso criticati.

Uno
dei filmati più impressionanti mostra Dylan Voller, un detenuto di 17
anni, mentre viene legato a una sedia da alcuni agenti. Voller indossa
un cappuccio e ha un collare che gli tiene legata la testa allo
schienale della sedia. Secondo ABC, Voller è rimasto bloccato sulla sedia per due ore. Sedia, cappuccio e collare fanno parte degli strumenti di “restrizione” regolarmente approvati dal governo del Northern Territory. L’UNICEF Australia ha detto che quello che è avvenuto al Don Dale «potrebbe essere considerato una forma di tortura».

Martedì 26 luglio l’avvocato di Voller, Peter O’ Brien, ha diffuso una lettera
manoscritta del ragazzo, in cui Voller ringrazia “tutti gli australiani
per il supporto” ai detenuti e alle loro famiglie, e aggiunge: “voglio
cogliere quest’occasione per scusarmi con la comunità per i miei sbagli.
Non vedo l’ora di uscire e rimediare”. O’ Brien ha detto che
attualmente Voller è detenuto in una prigione per adulti, ma dovrebbe
essere rilasciato immediatamente: “l’impatto di questi anni di sevizie
deve essere subito valutato, e Dylan necessita di assistenza immediata.
Ogni ragazzo rinchiuso in isolamento nel Northern Territory deve essere
subito liberato”.

In un
altro filmato si vedono alcuni detenuti venire spruzzati con gas
lacrimogeno. L’episodio è avvenuto nell’agosto del 2014 e all’epoca il
governo del Northern Territory spiegò che il gas era stato utilizzato
per bloccare un tentativo di fuga da parte dei detenuti. Il filmato di ABC,
però, mostra che soltanto uno dei sei ragazzi colpiti dal gas stava
cercando di fuggire. Gli altri cinque si trovavano ancora chiusi nelle
loro celle.

FONTE: Il post