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Brasile: comunità guarani sfrattata, demolite le case

26 luglio 2016.



Indignazione in Brasile per un un video che mostra la demolizione delle case di una comunità guarani, ora condannata a vivere ai margini di un’autostrada…


La comunità guarani
di Apy Ka’y, le cui terre ancestrali sono state distrutte per far
spazio all’agricoltura industriale, è stata sfrattata da circa 100
poliziotti armati pesantemente.



Guarda le immagini: Lo sfratto brutale di Apy Ka’y


I Guarani della comunità erano stati costretti a vivere ai margini di un’autostrada per dieci anni, durante i quali otto persone sono state investite e uccise, e un’altra è morta per avvelenamento da pesticidi.

Nel 2013 la comunità aveva rioccupato una piccola parte della sua terra ancestrale.
Ora è stata nuovamente sfrattata, dopo che un giudice ha riconosciuto
la richiesta del proprietario terriero di emettere un’ordinanza di
sfratto – nonostante gli appelli dei Guarani, dei loro alleati in
Brasile e di migliaia di sostenitori di Survival in tutto il mondo.


La comunità di Apy Ka’y si ritrova sul ciglio dell’autostrada.


Un altro video
mostra la polizia armata che assiste allo sfratto delle nove famiglie
Guarani Kaiowá e le proteste della leader indigena Damiana Cavanha, che
sostiene il diritto del suo popolo a difendere le proprie vite,
proteggere le proprie terre e determinare autonomamente il proprio
futuro.


 

Guarda: Damiana protesta contro lo sfratto

“Non
lo accettiamo. Resterò qui, è un mio diritto. Abbiamo i nostri diritti”
ha detto Damiana. “Non sono solo i Bianchi ad avere dei diritti, li
hanno anche i Guarani Kaiowá e i popoli indigeni. Così tanti di noi sono
morti, così tante persone sono state uccise dai sicari… Lasciateci
stare qui, è la nostra Tekoha [terra ancestrale]. Io ritornerò alla mia
Tekoha.”



In giugno, i sicari al soldo degli allevatori avevano attaccato
un’altra comunità guarani, a Tey’i Jusu. Un uomo è stato ucciso e
diverse altre persone, tra cui un ragazzo di dodici anni, sono rimaste
gravemente ferite.


I Guarani sono stati derubati di gran parte della loro terra.
L’imprenditoria agricola brasiliana cerca da decenni di tenere i popoli
indigeni lontani dai loro territori ancestrali. Li sottopone a violenza
genocida e razzismo per derubarli di terre, risorse e forza lavoro nel
nome del “progresso” e della “civilizzazione”.


La situazione dei Guarani è una delle crisi umanitarie più urgenti e raccapriccianti del nostro tempo. In aprile Survival ha lanciato la campagna ‘Fermiamo il genocidio in Brasile’ per portare la crisi all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale in occasione delle Olimpiadi di Rio 2016.

“È una notizia terribile, ma purtroppo è anche una tragedia
ricorrente per i Guarani del Brasile” ha dichiarato oggi il Direttore
generale di Survival Stephen Corry. 

“Non possiamo restare fermi ad
assistere alla distruzione di un popolo intero. Se non sarà rispettato e
garantito il loro diritto a vivere nelle loro terre, i Guarani saranno
distrutti.”

FONTE: Survival