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Alla ricerca degli autori di poesie scritte in carcere durante la dittatura in Argentina

di Erin Gallagher, trad. Samantha Cardillo, 05 luglio 2016.
 

Pagine del Quaderno di Rawson. Pubblicato con il permesso dell’Archivo
Provincial de la Memoria del Chubut (Archivio provinciale per la memoria
del Chubut)



La cosiddetta “Guerra sporca”
[it] dell’Argentina, combattuta tra il 1974 ed il 1983, ha
rappresentato uno dei periodi più bui nella storia del paese, con circa
30.000 vittime. 

Centinaia di migliaia di civili furono rapiti,
imprigionati, torturati, assassinati. Lavoratori, studenti, insegnanti,
giornalisti, attivisti, chiunque mostrasse anche il minimo segno di
dissenso alla dittatura di stampo conservatore, finiva nel mirino degli
“squadroni della morte”.



I centri di detenzione clandestini divennero la casa di molti
cittadini argentini. Il penitenziario di Rawson, una prigione di massima
sicurezza nella provincia di Chubut, ha accolto tra le sue mura tra i
10.000 ed i 12.000 prigionieri politici dal 1975 al 1984. Alcuni ex
detenuti sostengono che Rawson poteva essere considerato un vero e
proprio campo di concentramento legalizzato.

Pages of the Rawson notebook. Used with permission of Archivo Provincial de la Memoria del Chubut (Provincial Archive of Chubut's Memory)
Una
pagina del Quaderno di Rawson pubblicato con il permesso dell’ Archivo
Provincial de la Memoria del Chubut (Archivio provinciale per la memoria
del Chubut)

Nel 1983, Hebe Mabel Garro, un’insegnante di letteratura che teneva
lezioni in prigione, ha dato il suo addio a Rawson con una raccolta di
poesie scritte dai detenuti, tra l’aprile del 1982 e l’agosto del 1983.
Nessuno di questi testi porta con sé il nome del proprio autore.



Oggi, dopo quarant’anni dal colpo di stato, queste poesie, seppure ancora in forma anonima, sono state pubblicate [es, come tutti i link seguenti]:
gli autori avranno finalmente un pubblico in grado di ascoltare “le
loro voci.” Cosecha Roja (coltura rossa), una rete di giornalisti legali
e di organizzazioni per la difesa dei i diritti umani, ha lanciato la
campagna #Cuadernoderawson (Il quaderno di Rawson) per cercare di rintracciare gli autori originali dei versi.


In prigione la scrittura era proibita ma i detenuti trovarono una
soluzione: staccare la punta delle matite e scrivere sulle cartine delle
sigarette. Le poesie scritte a Rawson riuscivano ad andare oltre le
pareti di quella prigione; si trattava di una naturale testimonianza di
ciò che non poteva essere espresso normalmente a voce.


Dai versi di tutte le poesie traspaiono oscurità, fame, solitudine e
rabbia. Tuttavia c’è anche spazio per la sensazione nostalgica verso la
perdita e la speranza. 

Questo è quanto emerge nella poesia “Vamos
Andando” (Andiamo avanti)


Vamos Andando
Por todos los chicos que sueñan y cantan
por todos los chicos que esperan
por los que recuerdan
por la mano tierna que busca una mano
y que no la encuentra
por los cuentos de hadas
que ya nadie cuenta
por los que interrogan en cada mirada
a la vieja abuela
a la dulce hermana
por los que conversan con mama en secreto
u le inventan juegos
como si estuviera
por los que recorren semana a semana
un itinerario
de muros hostiles, de gestos extraños
con una sonrisa que tiembla en los labios
y aplastan la ñata contra un vidrio helado
por todos los chicos que sueñan y cantan
por todos los chicos que buscan
de noche una estrella
en el alto cielo
por todos los chicos que esperan
la hora del sol
por todos ustedes seguimos andando


Andiamo Avanti
Per tutti i bambini che sognano e cantano
Per tutti i bambini che aspettano
Per quelli che ricordano
Per quella tenera mano che cerca un’altra mano
E non riesce a trovarla
Per le favole
Che nessuno vuole più raccontare
Per quelli che, ad ogni sguardo, interrogano
La nonna anziana
La dolce sorella
Per quelli che parlano con la propria madre segretamente
E si inventano giochi come se lei fosse lì
Per quelli che cercano settimana dopo settimana
Una via
Di mura ostili, strani gesti
Con un sorriso sulle labbra
E la pelle schiacciata contro un vetro smerigliato
Per tutti i bambini che sognano e cantano
Per tutti i bambini che stanno cercando
Una stella nella notte
Lassù nel cielo
Per tutti i bambini che aspettano
L’alba
Per tutti voi noi continuiamo ad andare avanti


Il quaderno, rimasto occultato fino ad oggi, è composto da 84 pagine,
sottilissime e un po’ ingiallite, fitte di inchiostro. La copertina
mostra una barca a vela sull’acqua.



Diciotto poesie anonime sono in cerca dei nomi dei loro autori.
Cosecha Roja spera che l’identificazione dei poeti di Rawson possa in
qualche modo mettere la parola fine ad un periodo molto doloroso della
storia argentina. 

Se sei un autore di uno di questi testi, per favore
contatta gli indirizzi: 

info.cosecharoja@gmail.com e
centrocultural.dhchubut@gmail.com

FONTE: Global voices