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Letteratura italiana all’estero: 5 libri che gli inglesi vorrebbero leggere

di Federica D’Alfonso, 08 Giugno 2016.



Giganti come Camilleri ed Eco sono ormai tradotti in tutto il mondo,
anche se la maggioranza dei romanzi italiani sembra essere destinata a
restare entro i confini nazionali. Ma c’è chi non la pensa così: ecco 5
libri italiani che gli inglesi vorrebbero poter leggere.

Gran parte della letteratura italiana è ancora pressoché sconosciuta
all’estero. Ad eccezione di grandi nomi come Andrea Camilleri, Antonio
Tabucchi o Umberto Eco, il mercato editoriale anglofono in particolare è
ancora poco interessato alle nostre storie. Nonostante questo,
soprattutto dopo l’enorme successo editoriale di Elena Ferrante e della
sua saga de “L’amica geniale”, entrata addirittura a far parte della classifica dei 10 migliori libri dell’anno del New York Times,
molti sono gli esperti che iniziano a chiedere di leggere più romanzi
italiani: la scrittrice e giornalista Franca Scurti Simpson ha stilato
addirittura una lista, scegliendo quelli che a suo parere sono i libri
che meritano di arrivare oltreoceano. Un mix di titoli interessanti, con
libri molto recenti ma anche con storie che, a distanza di vent’anni
dalla pubblicazione, non hanno avuto ancora il riconoscimento
internazionale che spetta loro. Una particolarità di questa lista: gli
scrittori che gli inglesi vorrebbero leggere di più, sono tutti donne.

1. Le parole tra noi leggère, di Lalla Romano

Il
titolo di questo romanzo pubblicato nel 1969 da Einaudi, vincitore del
Premio Strega nello stesso anno, è la citazione esatta di un verso della
poesia “Due nel crepuscolo”, di Eugenio Montale. Si tratta di un
romanzo intenso, che affronta il difficile tema del rapporto
madre-figlio. Una storia “feroce” e “travolgente”, la definisce la
giornalista inglese: il libro esce nel 1969, una data significativa in
quanto il tempo è quello della rivolta giovanile: dunque non solo un
racconto intima e personale dunque, ma anche calato appieno nella
storia. Perché tradurlo? “Vincere un premio così prestigioso come lo
Strega indica un livello di merito letterario che va oltre i confini
d’Italia”.

2. Passaggio in ombra, di Mariateresa Di Lascia

Quando aveva pensato a cosa sarebbe stata la sua vita, a
quale forma si sarebbe piegata ad avere, se mai ne avesse avuta una,
aveva sentito qualcosa ribellarsi dentro sé, come per una insopportabile
imposizione. Allora aveva avuto un solo desiderio: conservare il più a
lungo possibile, forse per sempre la libertà di non avere nessuna forma.

Il libro è stato pubblicato da Feltrinelli nel 1995, un anno dopo la prematura scomparsa dell’autrice.
Un altro Premio Strega, quello di Mariateresa di Lascia, per “Passaggio
in ombra”. Il romanzo è ambientato nel Sud Italia, e racconta la storia
di Chiara, una donna ormai vecchia che si trova a rivivere episodi
passati e a rivalutare relazioni e decisioni. Proprio l’ambientazione e
il carattere intimistico del libro sono il motivo per il quale gli
inglesi vorrebbero vederlo tradotto: paragonata ad Elsa Morante,
l’autrice entra a buon diritto in questa classifica.

3. Il Comandante del fiume, di Ubah Cristina Ali Farah

Scritto
da una donna di origini somale, il romanzo riporta in modo originale il
mondo sconosciuto e segreto delle tradizioni somale. Il protagonista ha
diciotto anni, poca voglia di studiare e molta di provocare: Yabar vive
a Roma con la madre, Zahra, e il padre li ha abbandonati tanti anni
prima. Il ragazzo intraprenderà un viaggio che lo porterà a riscoprire
le sue origini, ma anche un terribile segreto di famiglia.

“Nonostante
le orribili immagini delle barche di immigrati rovesciate nelle acque
italiane, l’Italia è diventata più di una società poliglotta negli
ultimi due decenni”.
Ubah Cristina Ali Farah è somala,
cresciuta a Mogadiscio fino alla guerra che ha costretto lei e la sua
famiglia a fuggire: il suo punto di vista è unico, “e le storie che ha
da condividere sono quelli che il mondo ha bisogno di leggere”.

4. Il Silenzio del Lottatore, di Rossella Milone

La
raccolta di racconti della Milone, pubblicata nel 2015 da Minimum Fax,
si colloca in un filone molto particolare ed attuale: molte delle
storie, sono storie di donne aggredite, o che hanno subito violenza. Un
discorso, purtroppo, sempre attuale. Tradurlo significherebbe
riconoscere Rossella Milone come parte di una generazione di scrittrici
che riportano la realtà al di fuori, e per le quali i romanzi e i
racconti sono uno strumento potente per combattere.

5. Trotula, di Paola Presciuttini

Il
romanzo del 2013, pubblicato da Meridiano Zero, racconta la storia di
Trotula, la prima donna ammessa alla Scuola Medica di Salerno, intorno
all’anno 1000 d.C. La vicenda è ambientata in un momento in cui la
medicina moderna era ancora nella sua infanzia, e quando il dogma
religioso impediva molte pratiche mediche: la figura di Trotula mette in
discussione il paradigma precostituito, e attraverso una storia
lontana, di centinaia di anni fa, indaga molto più a fondo la condizione
femminile di qualunque trattato o saggio contemporaneo.

“Il libro si rivolge a quei lettori che sono interessati a un punto di vista storico, ma anche femminile.
Vi è infatti una crescente consapevolezza che il ruolo delle donne
nella storia è stato pesantemente modificato, e che molte donne che
hanno dato contributi straordinari in molti campi sono stati
effettivamente dimenticate e iscritte fuori dalla storia”

FONTE: Fanpage