General

Il tabù del sangue e la sfida delle ragazze nepalesi

23 giugno 2016.

Nel Nepal rurale è
ancora presente una forte stigmatizzazione delle donne col ciclo
mestruale. Sette ragazze decidono di infrangere i dettami della tradizione
fotografando tutto ciò che è loro impedito di toccare durante le
mestruazioni.

Ogni mese, in Nepal, le ragazze vengono considerate ‘impure’ e
‘contaminate’ per alcuni giorni: durante il proprio ciclo mestruale
viene vietato loro di guardare in direzione del sole, di toccare frutta,
fiori e persino di stare a casa propria. A volte il periodo di totale
esclusione raggiunge i 10 giorni.



Questa antica tradizione, chiamata Chhaupadi, è molto
diffusa nelle comunità hindu del Nepal occidentale. Deriva dalla
superstizione secondo la quale ciò che è toccato da una donna,
durante proprio periodo mestruale, verrebbe “contaminato” da sventura,
malattie e impurezza morale. Alle donne è anche proibito mangiare carne,
latticini, frutta e verdure per timore che le loro mestruazioni possano
rovinare il raccolto.


Durante i “giorni impuri” è concesso loro soltanto di mangiare riso,
sale e cibo secco. Queste assurde limitazioni mutilano l’istruzione
femminile e viene messa a dura prova la salute fisica e mentale – così
come il ruolo nella società – delle donne. Nonostante nel 2005 la Corte
Suprema del Nepal abbia dichiarato il Chhaupadi illegale, nelle comunità rurali questa pratica è ancora molto frequente.



Ma alcune adolescenti di Sindhuli, 130 km a sudest di Kathmandu,
hanno deciso di sfidare il tabù fotografando tutto ciò che è loro
proibito di toccare, come parte di una campagna di sensibilizzazione di WaterAid.



Manisha è una ragazza di 14 anni che ha preso parte al progetto. Ha
raccontato le limitazioni subite durante le sue prime mestruazioni: “Mi
hanno portata a casa di un’altra persona. Non mi era permesso andare a
scuola, e neppure di leggere un libro. È diffusa opinione quella secondo
cui non possiamo studiare durante il ciclo”.



Alle ragazze, che non hanno mai usato una macchina fotografica prima,
è stata data la possibilità di esibire pubblicamente il proprio lavoro,
in modo da poter facilitare il dibattito sul tabù mestruale con i
propri amici e parenti. Viene data loro voce, in un paese in cui il 58%
delle donne è analfabeta.



Barbara Frost, chief executive di WaterAid, ha parlato
dell’idea alla base del progetto: “Il silenzio e la stigmatizzazione
attorno alle mestruazioni incide sulla vita quotidiana delle ragazze.
Inoltre, con dei sanitari che giacciono nella totale sporcizia e contro
ogni norma igienica, donne e ragazze rischiano molte infezioni. È
fondamentale, per il benessere femminile, essere in grado di affrontare
le mestruazioni in modo dignitoso e igienico. E aiuta le donne a
comprendere che possono svolgere pienamente un ruolo attivo nella
società, a prescindere dal periodo del mese”.



Sushma Diyali, 15 anni: “Questa è l’immagine dello specchio e del
pettine che uso a casa. Nella nostra società, quando le ragazze hanno la
loro prima mestruazione, non è concesso loro di guardarsi allo
specchio, né di pettinarsi. La mia famiglia ed io non seguiamo questa
pratica, credo che specchi e pettini siano degli strumenti di pulizia.
Come essere umano credo che sia fondamentale mantenersi puliti e sani.
Se le mie amiche potessero vivere in un ambiente come il mio, in cui non
ci sono limitazioni durante il periodo mestruale, e se ricevessero
maggior sostegno dalle loro famiglie, potrebbero essere libere ed
esplorare il grande potenziale che è attorno a loro. Io la penso così”



Sushma Diyali, 15 anni: “Questo è il bagno della nostra scuola. Abbiamo
urgente bisogno di strutture che siano pensate per le nostre esigenze
femminili. La porta di questo bagno non si chiude. E inoltre ci sono
pochissimi bagni, e bisogna aspettare tantissimo tempo”.

Manisha Karki, 15 anni: “Questo è il torrente dove lavo i miei panni.
Durante il ciclo, per noi ragazze è molto imbarazzante lavare i
tamponi in pubblico, e siamo costrette a cercare i luoghi più nascosti
dove poterci lavare tranquillamente”.

Rabina Budhathoki, 15 anni: “Il giorno della mia prima mestruazione ero
nei campi a raccogliere erba e legna per il fuoco. Non sapevo cosa
fossero le mestruazioni, nessuno mi aveva detto che avrei iniziato a
sanguinare. Mi sono spaventata molto, ero terrorizzata. Nessuno era lì
per aiutarmi. Non sapevo usare i tamponi ed è stata difficilissima saper
gestire i cambiamenti che erano in atto dentro di me. Ecco perché
voglio provare ad aiutare le ragazze più piccole che sembrano confuse
come lo ero io. Raccomando a tutte di concentrarsi sulla pulizia e
sull’igiene”

Bandana Khadka, 15 anni: “Questo è il panorama che vedo ogni mattina
affacciandomi a est. Da casa mia c’è un’alba meravigliosa, proprio sui
monti e sulle colline. È piacevolissimo alzarsi con la benedizione di
questo calore. Quando mi sono venute le mestruazioni, mi è stato
impedito di guardare il sole. Ma nonostante ciò, continuo a guardalo. E
non mi è mai successo niente. Ho studiato che esiste una sorta di
“vitamina del sole”, la vitamina D. Sono i raggi solari a permetterne
l’assunzione. Dopo aver imparato questa lezione, mi sono reso conto che
durante le mestruazioni non dobbiamo assolutamente chiuderci nelle
nostre stanze”.

Bandana Khadka, 15 anni:  “Queste nella fotografia sono mia madre e la
mia sorellina. Vedete con quale amore la nutre. Mia madre ama anche me,
ma durante il mio ciclo vengo separata da tutti e devo mangiare a
distanza. Quando non c’è il contatto fisico con gli altri, non mi sento
amata. Durante il periodo mestruale abbiamo bisogno di ancora più amore e
sostegno, ma quando sono separata dagli altri e vengo trattata come
un’intoccabile non sento amore né da mia madre né da mio padre. Provo
rabbia, è davvero triste essere trattate così”.

Sabina Gautam, 15 anni: “In questa foto mia madre sta tagliando la
papaya. Nella nostra comunità c’è la credenza che durante le
mestruazioni non si debba mangiare questo frutto. A me piace tanto ed è
un frutto molto nutriente, ma quando ho il ciclo non posso né mangiarla
né toccare l’albero su cui cresce. La verità è che durante questo
periodo le ragazze dovrebbero mangiare persino più frutta e verdura del
solito per mantenere il corpo sano e forte”.

FONTE: Frontiere news