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Marco Taucci su Idomeni


di Milena Rampoldi, ProMosaik. Ora che stanno decidendo di chiudere il campo di Idomeni….. vorrei citare una voce italiana, quella di Marco Taucci che ha visitato Idomeni per due volte, portando aiuti ai profughi. Un articolo recente sugli aiuti inviati ad Idomeni dagli Abbruzzi per mezzo dell’associazione di Marco, vedi qui.

Marco Taucci: “Ho visitato Idomeni 2 volte e per me rappresenta il lavoro peggiore della politica.
Anche per me anzi l’unico vero motivo!!
Le armi non dovrebbero essere vendute, siccome è impossibile pensarlo si dovrebbe almeno controllare le quantità vendute e soprattutto ogni tanto punire i produttori che nonostante i divieti di vendita aumentano i loro affari!!
Le persone che incontri a Idomeni sono veramente tante e di tutte le provenienze e culture, io sono rimasto più legato ai Siriani perchè ho avuto modo di trovare due ragazzi con cui abbiamo legato e quindi inevitabilmente siamo entrati nel loro mondo. A me colpiscono sempre tantissimo i ragazzi che arrivano da tutti i paesi del mondo per essere utili e come sempre la gente è migliore della politica!!
I profughi si possono aiutare in tanti modi, il primo bisogno che hanno è ovviamente il mangiare, ma anche tutto il resto che abitualmente si fà nella vita serve, infatti noi abbiamo appoggiato anche una iniziativa di ragazzi che hanno messo su un centro culturale che offre tantissime opportunità di distrazione!!
Io imputo la responsabilità del completo abbandono dei profughi in prima battuta all’ONU e poi anche all’Europa, ma secondo me Idomeni è voluta cosi per essere un monito per gli altri che vorrebero partire e soprattutto credo che le responsabilità siano in parti diverse ma comunque ovunque anche tra i profughi stessi!!!”

Comunicato stampa:

#AGIRE3: SOLIDARIETA’ E DIGNITA’ AD IDOMENI
La missione “Agire a Idomeni” e l’Associazione “PiùAbruzzo”, confermano e rilanciano un progetto concreto di solidarietà di ampio respiro #agire3. Ad appena un paio di settimane dal loro rientro dalla seconda trasferta ad Idomeni, dove hanno portato medicinali per bambini e denaro donato da cittadini comuni, abruzzesi e non, con il quale hanno acquistato tonnellate di cibo per i profughi, i due promotori dell’iniziativa, Marco Taucci e Marco Manzo, hanno pensato di dare alle persone che vivono lì, una nuova opportunità, che vada oltre il mero concetto di sopravvivenza, in parte ad oggi, già garantita dalla generosità di molti e dall’azione di loco di un nutrito gruppo di giovani volontari. L’idea in più, è di creare una sorta di Kibbutz o Comune, dove far inserire più nuclei familiari con bambini. Una specie di fattoria agricola autonoma, stanziale ed autogestita. Con il trattato “Dublino2”, infatti, il trasferimento e l’allocazione dei profughi arrivati in Grecia prima dell’accordo con la Turchia, è complesso ed ha tempi molto incerti ma le migliaia di bambini che vivono ad Idomeni hanno fretta di crescere con una normale alimentazione e un’adeguata formazione scolastica. Il progetto, ambizioso ma molto chiaro, di Taucci e Manzo, si articolerà per tappe.
•    Innanzitutto, tramite i contatti in loco, si chiederà al governo Greco che siano rilasciati i permessi di legge e che venga individuato un terreno da poter affittare.
•     Subito dopo, inizierà una grande raccolta di fondi tramite il contributo di volontari e donatori. Tutti potranno contribuire in forza delle proprie capacità e possibilità. La raccolta avverrà non solo sul territorio ma in tutta Italia, ed oltre (come già accaduto per la seconda missione), con l’aiuto anche delle varie comunità in rete.
•    Vi sarà poi l’impaginazione del logo dell’iniziativa con spazio riservato alle Aziende che vorranno sponsorizzarla. Tale logo avrà diffusione pubblica attraverso i vari media.
•    Verranno invitate a fare la loro parte, in questo grande ed innovativo progetto umano, tutte le forze politiche, senza distinzioni, e fermo restando che trattasi di comunità e di iniziativa apolitica, svolta unicamente a sostegno di famiglie di profughi al limite della sopravvivenza e della dignità.
•    Verrà effettuata una selezione delle famiglie disposte a trasferirsi nella “fattoria autogestita”, dando ovviamente precedenza a nuclei con figli piccoli.
•    Trovata la location per alloggiare le famiglie, si dovrà provvedere alla costruzione o alla ristrutturazione di fabbricati preesistenti, avvalendosi anche delle professionalità presenti tra i profughi. La stagione povera di piogge che abbiamo davanti agevola i lavori e rende imperativo procedere velocemente. Sono stati già allertati i volontari greci per la ricerca del sito.
•    Appena l’impresa potrà essere avviata sarà necessario l’aiuto di persone che hanno competenze in campo agricolo, commerciale e logistico per fare arrivare anche qui da noi i prodotti agricoli.
“Questo è il punto più importante” – dicono gli organizzatori – “dobbiamo essere un esempio su come ricollocare queste famiglie, su come creare, nel territorio dove esse sono arrivate, una opportunità e su come, remando insieme nella stessa direzione, si può realizzare anche qualcosa che sembra impossibile. Nessuno si deve sacrificare, ma nessuno si deve tirare indietro e tutti dobbiamo dare il nostro contributo”. “Ieri mattina a #Pescara c’è stata la prima riunione esplorativa ed illustrativa del progetto #agire3″ – proseguono Taucci e Manzo – ” più ambizioso dei precedenti perché il Focus e’ portare solidarietà, cioè lo step successivo della carità. Confucio diceva : “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a Pescare e lo sfamerai per sempre”. Ecco, è ciò che proveremo a fare. Abbiamo, anzi le famiglie di Idomeni hanno, bisogno dell’aiuto di tutti”. 


PAGINA FACEBOOK
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Ufficio Stampa PiùAbruzzo 


Vedi anche: https://www.youtube.com/watch?v=O9IGI7bWUHI