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Togo.La matematica di Robert

di Mauro Armanino, Nigrizia, 23 Aprile 2016.


Insegna matematica in una scuola
privata di Lomé, capitale del Togo. 

Quasi quarant’anni nel deserto di un paese
che deruba i giovani e li spinge a partire. 

Robert si
occupa di sua madre e dei fratelli minori che rincorrono gli anni più
belli della vita. 

Non ha i soldi e la stabilità necessaria per
sposarsi e avere figli suoi.
A quell’età dalle sue parti questa è una sconfitta.

Robert ha sentito parlare del cugino di un
amico che si trova in Spagna.
Le cose gli vanno bene e manda soldi alla famiglia. 
Possono studiare tutti e financo la casa è stata rimessa
a nuovo e verniciata di fresco.

Per aggiungere qualcosa allo stipendio
d’insegnante, Robert possiede una moto che funge da taxi e con
questo mantiene la famiglia.
Robert è
un matematico e comincia a calcolare i costi e i ricavi
dell’operazione. Vende la moto,
si indebita con alcuni conoscenti e parte per la Spagna.



Prende la strada sbagliata e si
ritrova nel Mali, assediato da gruppi ribelli appena dietro la città
di Gao. Sborsa i soldi del viaggio in corsia preferenziale per
evitare i banditi. 

Che invece appaiono,
puntuali, prima che possa raggiungere l’altra città.
Gli portano via quanto aveva
messo da parte per la traversata. Avrebbe tentato il mare che separa
la Spagna dal Marocco. Altri l’hanno fatto prima di lui e lo
faranno anche dopo. 

Forse arrivano sull’altra sponda o forse no. 
Sono messi in sacchi bianchi cuciti
all’orlo, senza nome e numero.


È minacciato da un giovane con la
barba che gli chiede il nome del libro che porta nella borsa. La
bibbia di Robert, assieme al rosario che fa da segnalibro, per poco
non gli costa la vita. Il giovane ha già impugnato il mitra e si
dice pronto a sparare: gli altri compagni lo fermano in tempo.


Le otto ragazze, per la maggior parte
ivoriane, sono state isolate in alcune tende per un paio d’ore. Alcune, dopo, hanno raccontato l’accaduto. 

Hanno
rimpianto per sempre di essere partite per quella strada. 

Violentate dopo aver
scoperto i soldi nascosti nelle parti intime.
Gli altri erano
una quarantina: giovani del Senegal, Gambia, Nigeria, Guinea e Costa
d’Avorio. 

Mezza Africa Occidentale che mette in vendita i propri
giovani per far funzionare il sistema globale.



L’economia di tutti i giorni si
chiama informale e fabbrica piccoli mestieri ambulanti. Robert
insegnava matematica e la sera guidava la moto-taxi per mantenere la
madre e i fratelli di sangue. Ha perso tutto, è stato abbandonato
nel deserto, insieme ad altri. 

Hanno datteri,
una piccola riserva d’acqua e nessuna idea su dove si trovano.



Hanno camminato per quattordici giorni
nel deserto. 

Finita l’acqua, hanno resistito altri due giorni
cercando il confine del mondo. Una luce, di notte, li ha guidati fino
all’accampamento delle forze francesi che stazionano nella zona.
L’operazione
Serval si è trasformata in Barkhane, la duna mobile. 

I giovani sono
stati affidati al contingente senegalese dell’altra operazione che
tutto riassume perché fatta con l’Onu.



L’hanno chiamata Operazione Minusma
e ambisce mettere assieme il Mali disintegrato dal caos che ancora
regna nella regione. 

A Gao sono stati accolti nella casa del migrante
e Robert ha finalmente raggiunto Niamey (Niger). In pochi mesi ha perso tutto ma non la bibbia e il
rosario-segnalibro.
Robert non vuole tornare da sua madre con le mani vuote.

Alloggia per ora alla stazione del bus di linea col quale ha
viaggiato da Gao.



Robert insegnava matematica e da oggi
cerca lavoro per rifare i conti con la sua vita.