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Talmud in italiano.

di Anna Foa, avvenire, 05 Aprile 2016.

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Il Talmud è il testo normativo ed
esegetico base dell’ebraismo, la cosiddetta
Legge
orale
, dapprima tramandata
oralmente poi fissata per iscritto fra il III e il V secolo d.C. 

Esso
è composto dalla
Mishnà,
scritta in ebraico, che risale al 220 d.C. e comprende gli
insegnamenti rabbinici di commento alla
Torà
(il Pentateuco) fino a tutto il II secolo, e dalla Ghemarà
(complemento), composta in ebraico e in aramaico, che raccoglie le
opinioni dei maestri successivi, fino al V secolo. 

Oltre al Talmud
babilonese, redatto nelle Accademie babilonesi di Pumpedita e di Sura
e terminato nel V secolo, esiste anche un Talmud palestinese, meno
esteso, redatto nel IV secolo.

Il Talmud babilonese
penetrò in Occidente attraverso l’Italia meridionale, sede di
importanti insediamenti ebraici già nel primo millennio,
sostituendovi la precedente influenza della cultura talmudica
palestinese. 
La pagina del Talmud è complessa: al centro, il testo
talmudico vero e proprio, composto dalla Mishnà e dalla Gemarà, e
tutto intorno i commenti dei Maestri medievali, dai Rashi ai
Tosafisti. 

La prima edizione a stampa del Talmud fu pubblicata a
Venezia nel 1523 dallo stampatore cristiano Daniel Bomberg, grazie
all’opera di studiosi ebrei e convertiti.

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Il Talmud ha avuto nel
mondo cristiano una storia molto travagliata ed è stato oggetto di
accuse, censure, sequestri, roghi, che arrivano quasi fino all’oggi.



L’attenzione della Chiesa si appuntò sui testi
talmudici nel XIII secolo, cioè nel periodo della nascita degli
ordini mendicanti e dell’Inquisizione medioevale. 

È in quel
momento, mentre cresce anche la spinta a convertire gli ebrei, che
esso comincia a suscitare accuse e persecuzioni

Viene visto come una
Legge Nuova rispetto alla Legge scritta, la Torah, condivisa da ebrei
e cristiani, e soprattutto viene accusato di bestemmia, cioè di
attacchi anticristiani. 

E ancora, le accuse di bestemmia riguardano
le parti narrative, haggadiche del Talmud, come quelle in cui Dio
viene descritto mentre, ad esempio, per riposarsi della Creazione,
gioca a palla con il Leviatano. 

Togliere agli ebrei il loro
principale strumento esegetico appare inoltre come un mezzo efficace
per spingerli al fonte battesimale. 

Nel 1240, dopo un processo
davanti al re e al- Il’Università di Parigi, esso viene arso
pubblicamente in Place de Gréves, il luogo delle esecuzioni
capitali. 

Materialmente, più di diecimila volumi finirono in cenere. 
Sono anni in cui la Chiesa e i frati, tuttavia, ritengono possibile
emendare il Talmud dalle sue “bestemmie” e vedono in alcune sue
parti l’adombramento dei principali dogmi cristiani. […]



Per
questo, a parte il papa avignonese Giovanni XXII, nessun pontefice
portò avanti in maniera radicale l’attacco al Talmud fino alla
metà del Cinquecento, quando Giulio III lo bruciò pubblicamente nel
1553, in un rogo vastissimo in Campo de’ Fiori.
Esso sarà messo
all’Indice sotto Paolo IV, nel 1559, di nuovo riammesso per essere
emendato da Sisto V, poi definitivamente condannato. 

Da allora in
poi, il mondo ebraico italiano, non solo lo Stato della Chiesa quindi
ma in genere l’area italiana in cui l’influsso di Roma era più
forte, vivrà senza poter leggere, studiare, possedere, interpretare
il più importante dei suoi strumenti esegetici.
 

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Il Talmud venne ancora dato alle fiamme a Venezia
e in molte altre città italiane. 

Nel 1601, un nuovo grande rogo del
Talmud e di testi cabbalistici si realizzò a Roma. 

Contro il Talmud gli strali oltre che dell’antigiudaismo cattolico anche
di quello protestante: gli insulti di Lutero contro il Talmud e i
libri in ebraico sono infatti violentissimi. Anche l’antisemitismo
otto-novecentesco fece dell’attacco al Talmud uno dei suoi cavalli
di battaglia. 

Il Talmud era accusato di incitare all’odio contro i
non ebrei
, di sostenere l’omicidio rituale dei bambini cristiani,
la profanazione dell’ostia e altri antichi
topoi
antiebraici ripresi e vivificati nel clima del tardo Ottocento.

È
l’epoca di testi come L’ebreo
talmudista
di August Rohling
(1871) o del romanzo antisemita
Biarritz
di Hermann Goedsche (1868), che ritroviamo tra i protagonisti del
romanzo di Umberto Eco
Il
cimitero di Praga.
 
Il Talmud è
ormai divenuto il bersaglio del moderno antisemitismo. 

Che il testo
del Talmud appaia ora in traduzione italiana, disponibile
alla lettura di tutti, o almeno di chi è in grado di comprenderlo,
reperibile negli scaffali delle librerie, non è quindi solo un
risultato importantissimo dal punto di vista culturale, ma è anche
la vittoria definitiva sulle accuse che lo hanno colpito dal Medioevo
fino a ieri. 



Un segnale forte del clima che dal Concilio in poi si è
creato nei rapporti tra ebrei e cristiani, ma anche una risposta
all’antisemitismo che va crescendo intorno a noi. 

Il Talmud, uno
dei testi fondativi della nostra cultura, non è più solo riservato
agli ebrei ma entra a far parte della cultura di tutti.