Poesia del giorno. Gëzim Hajdari
di
Redazione Italia, 29 Aprile 2016
Redazione Italia, 29 Aprile 2016
Tu esisti di fronte
all’inverno
come una ferita. Immobile e forestiera
in uno
spazio imperfetto, mai ospitale,
aspettando che il silenzio
uniforme della sabbia
ti parli del segreto.
Non ti stordire dei
fiumi vaganti e dei nuovi alberi
che prima non c’erano.
D’intorno continuerà la caducità
delle cose, la scomparsa dei
poeti che legano
il cielo alla terra.
È detto che moriremo
nelle terre opposte.
I miei anni: fuga nell’ignoto e risvegli
spaventati nella notte.
all’inverno
come una ferita. Immobile e forestiera
in uno
spazio imperfetto, mai ospitale,
aspettando che il silenzio
uniforme della sabbia
ti parli del segreto.
Non ti stordire dei
fiumi vaganti e dei nuovi alberi
che prima non c’erano.
D’intorno continuerà la caducità
delle cose, la scomparsa dei
poeti che legano
il cielo alla terra.
È detto che moriremo
nelle terre opposte.
I miei anni: fuga nell’ignoto e risvegli
spaventati nella notte.