General

Palestina. È ripartito il Freedom bus

Di
Monica
Macchi
(*),
labottegadelbarbieri,
13
Aprile 2016.

Dal 21 marzo al 1°
aprile si è svolto il progetto Freedom Bus: un’iniziativa del
Freedom Theatre che viaggia nei campi profughi di Jenin, di Aida, di
Dheisheh, nel villaggio di Nabi Saleh e nella zona a sud di Hebron. 

Lo scopo – attraverso quella che Juliano Mer-Khamis chiamava
“Intifada culturale” – è quello di sfruttare la forza della
creatività e dell’espressione artistica per testimoniare,
sensibilizzare e costruire rapporti in tutta la Palestina occupata
rafforzando nel contempo la solidarietà internazionale: saranno
presenti ad esempio Jonatan Stanczak del BDS (**) Svezia e Sudhanva
Desphande, regista indiano di teatro di strada. 

Il programma prevede
la costruzione di parchi giochi e la riparazione di scuole
danneggiate, la creazione di murales e di nuovi orti con verdure per
l’autosufficienza alimentare ed anche di ulivi per rimpiazzare
quelli incendiati dai coloni. 

Ma sono previste anche discussioni
politiche e tavole rotonde con Omar Barghouti che parlerà del
boicottaggio culturale, Alaa Hlehel sul tema del postcolonialismo e
lo storico Ilan Pappe sul ruolo della cultura nel contesto
dell’occupazione. 

E ovviamente non possono mancare gli spettacoli
teatrali! 

Dal Freedom Theatre con la piece «L’assedio» ad al
Hakawati con «Mezza bustina di proiettili» allo Yes Theatre con
«Handala» fino allo spettacolo di Mo’min Switat «65 secondi da
Gaza» per ribadire che Cisgiordania e Gaza non sono territori a sé
stante ma costituiscono insieme la Palestina.



(*) ripreso da
http://www.peridirittiumani.com



(**) è il gruppo
boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele.