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Messico. Giornalista ucciso davanti la sua casa a Taxco

di Carolina Garcia, interris,
27 Aprile 2016

Nottata di scontri ad Acapulco, in
seguito a due attacchi simultanei, uno alla sede della polizia
federale messicana e l’altro contro un complesso turistico



Si chiamava Francisco Pacheco
Beltran, il giornalista che è stato ucciso la scorsa notte in
Messico.
L’uomo, 55
anni, lavorava per la testata “El Sol de Acapulco”. Ad ucciderlo
un gruppo di uomini armati che lo hanno aspettato davanti la sua
abitazione, dove Beltran stava rientrando dopo ave accompagnato la
figlia a scuola.

Il crimine si è verificato
nella città di Taxco, nello stato di Guerrero.

Il governatore, Hector Astudillo, nel corso di una conferenza stampa
dove ha parlato della morte del cronista, ha comunicato che è stata
aperta un’inchiesta sul caso. 

L’ennesimo omicidio di un
rappresentante dei media, conferma come il Messico rimanga uno dei
luoghi più pericolosi al mondo per chi lavora in questo campo. 

Negli
ultimi 15 anni, sono 90 i giornalisti che sono stati uccisi, altri 23
risultano “desaparecidos”, secondo i dati forniti dall’ong
Articulo 19.

Durante la conferenza stampa,
il governatore Astudillo,

ha anche comunicato che la scorsa notte ad Acapulco si sia verificata
un’ondata di violenza senza pari. 

La nota località turistica
infatti, è stata sconvolta da diverse sparatorie fra bande criminali
e agenti della sicurezza. Secondo la ricostruzione dei media, tutto
sarebbe iniziato con due attacchi simultanei, e probabilmente
coordinati, contro la sede locale della polizia federale messicana e
il Playa Suites, un complesso turistico dove pernottano gli agenti
spediti ad Acapulco dal governo centrale.

Questi attacchi – nei quali
è risultato morto un delinquente,

mentre un poliziotto è rimasto ferito – hanno portato ad una serie
di inseguimenti e scontri a fuoco nei dintorni del lungomare Miguel
Aleman, epicentro dell’attività turistica, dove centinaia di
persone si sono dovute rifugiare in negozi e shopping center, per
proteggersi dalle pallottole. Il procuratore dello stato di Guerrero,
Xavier Olea Pelaez, ha detto alla stampa che probabilmente gli
attacchi dei delinquenti sono stati lanciati in risposta all’arresto
di due importanti boss del narcotraffico, durante lo scorso fine
settimana.