Libri per bambini, la lezione indonesiana
di Stefano Romano,
Frontiere News,
27 Aprile
2016.
Attraverso le favole
della tradizione e l’innesto di nuovi brillanti autori e
illustratori, l’editoria indonesiana per l’infanzia sta vivendo un
periodo di forte sviluppo. Attirando l’attenzione delle grandi case
editrici internazionali
Si è conclusa da poco la
53esima edizione della Bologna Children’s Book Fair, la più
grande Fiera al mondo dedicata alla letteratura per l’infanzia, dal
4 al 7 aprile, a cui è seguito il fine settimana dedicato alle
visite delle scolaresche e dei giovani lettori. Con il titolo “Fuel
the Imagination” questo anno la fiera ha ospitato 1200 espositori
provenienti da oltre 70 paesi, con la Germania come paese ospite, la
quale – in collaborazione con il Goethe Institut Italia – ha
presentato trenta tra i suoi migliori illustratori nella mostra
“Look!”.
Questo anno si festeggiavano inoltre i cinquanta anni
della “Mostra degli illustratori”, il 60esimo anniversario delle
fiabe di Italo Calvino, e l’inaugurazione del Bologna Digital Media
(dal 4 al 6 aprile), uno spazio dedicato al mondo digitale.
Il primo
giorno hanno pertecipato più di 1200 persone.
La fiera infatti non
conosce flessioni, anzi, l’editoria per ragazzi nel 2015, secondo i
dati dell’Associazione italiana editori è cresciuta del +7,9% con
un fatturato di 182 milioni di euro (la vendita dei diritti dei
libri per ragazzi che copre oltre un terzo dell’editoria italiana).
Ed è fondamentale proprio questa coesione dei diversi paesi in un
unico luogo, come ha ricordato il Presidente di BolognaFiere Federico
Boni: “Il confronto tra le diverse culture nei padiglioni deve
essere un momento essenziale per la formazione dei bambini nella loro
crescita. La Fiera è una comunità multiculturale capace di portare
nella città il valore della diversità, ma soprattutto della
uguaglianza nella diversità”.
E chi meglio
dell’Indonesia porta avanti questo messaggio di uguaglianza nella
diversità, che è il motto stesso di questa nazione che con i suoi
250 milioni di abitanti e le sue 17.508 isole è il quarto paese più
grande al mondo, e il cui mercato editoriale è in continua crescita,
specialmente il settore della letteratura per l’infanzia che è al
top delle categorie di vendita, coprendo il 22% dell’intero mercato
grazie anche ai suoi 55 milioni di studenti delle scuole primarie e
secondarie.
L’Indonesia si è
presentata questo anno con il titolo “Return to the Island of
Tales”, con uno stand molto più grande e forte dell’anno
precedente dove aveva debuttato alla Fiera con il titolo “17.000
Islands of Imagination”, anche sfruttando la grande opportunità di
essere stato il Guest of Honour Country della Fiera del Libro di
Francoforte nell’ottobre del 2015, con ben 30 editori presenti,
2000 titoli e circa 70 autori tra cui ricordiamo Eka Kurniawan,
Laksmi Pamuntjak e Ayu Utami, tutti tradotti in italiano.
Non a caso
il tema grafico dello stand ha riproposto lo stesso usato a
Francoforte con un diverso colore, cosa apprezzata da quasi tutti i
visitatori. A differenza di molti altri paesi, l’Indonesia non ha
puntato su un singolo editore forte ma come collettivo riunito nel
National Book Committee, come unione dell’Indonesia e del Ministero
della Cultura e dell’Educazione, presente nello stand con Mr.
Fahturahman e Mr. Sunari.
Quest’anno l’Indonesia
ha portato a Bologna 12 editori in catalogo, circa 200 titoli e tre
illustratori. Del National Book Committee erano presenti Dessy Sekar
A. Chamdi, Ridwan Amsal e Nataresmi, e inoltre in doppia vece di
membri del Comitato ed editori: Lucya Andam Dewi (Bumi Aksara), Laura
Prinsloo (Kesaint Blank), Sari Meutia e Yuliani Liputo (Mizan), Siti
Gretiani (Gramedia Pustaka Utama), e Suhindrati A. Shinta come
semplice editore per Noura Books. A seguire l’evento è arrivata
dall’Indonesia anche una giornalista di Detik.com Iin Yumiyanti.
Gli illustratori erano
tre:
Evelyn Ghozalli
è stata invitata dall’Italian Trade Agency office di Jakarta e
come Direttrice Creativa dell’Agenzia indipendente di libri per
l’Infanzia Litara Foundation.
Nata a Jakarta, Evelyn esordisce nel
2005 nel mondo della letteratura per l’infanzia con la serie “The
Adventure of Little Lily”. È anche la fondatrice del Circolo di
illustratori indonesiani per l’infanzia chiamato KELIR, nato nel
2009, che conta oltre 260 iscritti e promotrice della sezione
indonesiana della SCBWI – Society of Children’s Book Writer and
Illustrators con all’attivo 20 membri.
A oggi ha illustrato più di
50 storie per ragazzi e vinto alcuni importanti premi, ma è molto
critica nei confronti dell’illustrazione in Indonesia, non ha
timore a dire che per lei il livello è ancora non all’altezza, c’è
molto da fare per essere competitivi. Questa è la sua seconda volta
alla Fiera, dopo che nel 2014 è stata chiamata a rappresentare
l’Indonesia nella prima grande esibizione di illustratori di tutto
il mondo. A Bologna ha amato molto l’autore spagnolo Roger Olmos,
pubblicato in Italia.
Renata Owen
è invece una giovanissima e talentuosa artista al suo esordio con le
illustrazioni per il libro “Drue and the Tales of 5 Kingodm”
della famosa scrittrice Clara Ng.
Le sua illustrazioni e i disegni
realizzati durante i giorni della Fiera hanno ipnotizzato moltissimi
visitatori e addetti del settore affascinati dalla sua tecnica; i
suoi disegni sono stati usati anche per illustrare lo stand.
E poi c’è Iwan
Yuswandi,
nato a Bandung nel 1973 e laureato alla Graphic Design Department
all’Art College di Bandung nel 1996. La sua carriera come
illustratore per l’infanzia è nata e prosegue con Mizan
Publishing.
I tre artisti si sono esibiti durante l’Happy Hour che
lo stand indonesiano ha tenuto il 6 aprile con un grande successo di
pubblico e molti apprezzamenti. A conclusione dei giorni di Fiera lo
stand indonesiano ha anche fatto una donazione di libri per
l’infanzia all’Associazione Bibli-os
che collabora con la Clinica Pediatrica Gozzadini, presso l’Ospedale
Sant’Orsola nel Reparto d’urgenza pediatrica.
“Noi siamo qui per
conquistare sempre di più nuovo mercato – dice Yuliani Liputo del
NBC – sfruttando, a differenza dell’anno precedente, il felice
momento di Francoforte: il primo anno è stato per noi di
presentazione, era tutto ancora acerbo, ma questo anno non dobbiamo
perdere l’occasione e vogliamo essere riconosciuti a livello
mondiale. Ma lo sappiamo bene che non è facile, il mercato è forte
e molto competitivo, perciò dobbiamo conoscere bene quali sono le
nostre forze e le nostre debolezze, e puntare sulla tradizione. Ora
la competizione inizia.”
Anche Laura Prinsloo conferma l’ottimismo:
“Le risposte del pubblico sono migliori dello scorso anno. Tre
titoli sono stati acquistati dalla Malesia e dalla Turchia e altri 16
sono in contrattazione. I propositi per l’anno prossimo sono quelli
di portare molti più titoli, 200 titoli non sono sufficienti; e
anche più editori, noi ne abbiamo 12 in catalogo su 1200 che ci sono
in Indonesia.”
Insomma, il mercato in
Indonesia è enorme e va fatto conoscere in ogni modo, anche perché
i commenti di tutti i visitatori che entravano nello stand erano gli
stessi: bellissima atmosfera e calda accoglienza, design a luci
veramente ben fatti, ma forse bisogna puntare di più sulla
tradizione che non su imitazioni di stili occidentali.
Sia gli
illustratori, i grafici, le libraie e i semplici visitatori dicevano
la stessa cosa così riassumibile: “se io entro nello stand
dell’Indonesia penso ‘Quando mi ricapita di avere tra le mani un
libro indonesiano!’, perciò io voglio vedere ciò che non conosco,
la loro ricca tradizione che in Italia non arriva, voglio conoscere
il loro mondo”.
Ecco perché, insieme al libro “Alika – Rambut
Panjang” di Dewi Rieska e illustrato da Fatimah Zahra , quasi tutti
hanno amato i libri più legati alla tradizione come “Legenda Pohon
Beringin” di Murti Bunanta o “Ni Terong Kuning” di Putu Oka
Sukanta illustrato da I Ketut Nama. Perché parla di mondi e culture
completamente sconosciuti agli italiani.
Ma come spiegano i membri
del NBC e gli illustratori presenti, gli artisti di quei testi sono
già adulti, molto grandi, mentre le nuove generazioni di
illustratori sono più affascinati dall’immaginario visivo
occidentale o asiatico di stampo manga.
Dunque, tirando le somme
di questa lunga esperienza, possiamo dire che questa è la sfida per
l’editoria per l’infanzia in Indonesia per il prossimo anno e
anche uno dei temi principali da affrontare per i suoi artisti: come
rendere moderna la tradizione?
Puntare su quelli che sono i contenuti
e il patrimonio culturale di lunga tradizione dell’Indonesia e
raccontarlo mantenendo la propria originalità, senza copiare lo
stile europeo, perché non ha senso venire in Europa con uno stile
occidentale, non si potrà mai essere competitivi in questo modo.
Come ha detto anche il famoso artista malesiano Yusof Gajah “Satu
Daerah Satu Cerita – Un Paese Una Storia”.
Bisogna essere
orgogliosi della propria tradizione perché è questo ciò che il
pubblico di lettori vuole conoscere.
Non a caso Mr. Goenawan Mohamad,
Presidente del National Organizing Committe for Indonesia alla Fiera
del Libro di Francoforte dice: “Nell’anno 1030, Mpu Kanwa, il
famoso poeta del regno Kahuripan in qulla che è oggi Giava
Occidentale, finito la sua Opera magna Arjunawiwaha annunciò:
‘Ho costruito il mio tempio del linguaggio sulla mia tavola di
scrittura’. Inutile dire che il risultato è un patrimonio
inestimabile. Grazie agli scrittori di epoche precedenti, oggi gli
indonesiani trovano le loro risorse intellettuali e artistiche nella
scrittura e la lettura che sono diventate parte della loro
tradizione”.
Appuntamento all’anno
prossimo. Ora la competizione inizia.