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Liberate Branimir Jovanović

di balcanicaucaso,
16 Aprile 2016.



Branimir Jovanović è stato
arrestato dalla polizia macedone durante le proteste anti-governative
che hanno avuto luogo a Skopje. 

Branimir Jovanović è un
giovane economista, classe 1982, ricercatore in visita all’Università
di Torino, presso il dipartimento di Economia e Statistica, e ha
lavorato presso la Banca Centrale macedone tra il 2007 e il 2015,
conseguendo un dottorato di ricerca in Economia e istituzioni dei
mercati finanziari all’università di Tor Vergata.


Ma Branimir Jovanović non è
solo un intellettuale e un economista, è anche un attivista politico
impegnato in prima persona contro il regime di Nikola Gruevski e del
suo partito, il VMRO, che da quasi dieci anni governa
il paese attraverso corruttele, minacce, censura e violenza

Branimir Jovanović è tra coloro che hanno dato vita a Levica,
piattaforma politica che si pone come alternativa di sinistra al
partito socialista macedone.



A scatenare le proteste è stata la
decisione del presidente della repubblica macedone, George Ivanov,
di graziare i politici coinvolti nelle indagini relative allo
scandalo intercettazioni. Uno scandalo che rivelava come il governo e
i servizi segreti, guidati da Sašo Mijalkov, cugino del premier
Nikola Gruevski, controllassero magistrati, giornalisti, oppositori
politici. La decisione del presidente dà un colpo di spugna alle
indagini e lascia impunita la classe dirigente. L’Unione europea,
per bocca del commissario Hahn, ha dichiarato che la risoluzione
presidenziale mina lo stato di diritto e mette in discussione la
credibilità delle elezioni previste per il prossimo 5 giugno
.
 

Gli accordi di Pržino, attraverso cui l’esecutivo si
impegnava a garantire una pacifica alternanza di potere e garantiva
elezioni democratiche, e raggiunti grazie all’intermediazione
dell’UE, diventano oggi carta straccia. 

La protesta quindi non è
un tentativo si sovvertire l’ordine costituito, ma di ristabilire
lo stato di diritto.



East Journal ha avuto la fortuna di
conoscere Branimir durante il suo soggiorno a Torino, e il suo
arresto quindi ha toccato questi nostri colleghi da vicino. 

Ma al di
là delle implicazioni personali, il suo arresto ha un valore
simbolico poiché rappresenta quella volontà di rinnovamento
democratico che la classe dirigente nazionalista al potere cerca in
ogni modo di impedire. Facciamo quindi nostro l’appello di East
Journal affinché venga al più presto liberato, e con lui gli altri
arrestati, e che l’Unione europea intervenga a sanzionare la deriva
autoritaria del governo macedone, costringendo l’esecutivo a
rispettare gli accordi di Pržino.