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Lettera aperta da Milagro Sala a Cristina Kirchner


di redazione argentina di Pressenza, traduzione italiana di Leopoldo Salmaso 12.04.2016.  Originale spagnolo.

Cara
compagna Presidente Cristina:
Ti scrivo
questa lettera in un momento molto difficile per Te, per me e per la nostra
gente.
I veri
corrotti, quelli che hanno saccheggiato il nostro paese trasferendo le sue
risorse ai più potenti, che hanno fatto morire di fame la nostra gente, che
hanno abbandonato i pensionati, che hanno generato i più alti livelli di
disoccupazione in tutta la storia, che hanno distrutto questo paese nei decenni
precedenti con gli stessi metodi che stanno utilizzando oggi, quei settori oggi
Ti giudicano e Ti perseguitano per aver risollevato le sorti dei più umili e di
tutti gli argentini.
So che sei
molto forte, non per niente Nestor (il marito morto nel 2010, che non si era
ricandidato nel 2007 per lasciar spazio a Cristina -NDT) Ti chiamava Presidente
Coraggio, e so che ciò che stiamo attraversando sarà una piccola parentesi
nella storia del nostro popolo. Torneremo indietro e ricostruiremo ancora una
volta la nostra Patria, perché amiamo il nostro popolo profondamente. Loro odiano,
noi amiamo.
Mi piace
ricordare che la nostra organizzazione nacque cercando di alleviare la fame che
quei settori avevano generato nei nostri quartieri, e lo abbiamo fatto
organizzandoci con bicchieri di latte. Da lì sono venuti i nostri militanti che
oggi sono trattati come criminali. Il nostro programma era la solidarietà e il
ripudio dei politicanti che ci avevano portati alla fame e alla disoccupazione.
Poi siete arrivati Nestor e Tu, e ci avete insegnato che la politica è un
bellissimo strumento per risolvere i problemi della nostra gente. E siamo
tornati a militare e a Fare, Fare e Fare quello che la vecchia politica non
aveva mai fatto per la nostra gente.
So che ti
senti orgogliosa di noi, e noi orgogliosi di Te, perché per noi sei ancora la
nostra Presidente Coraggio.
Ci
perseguitano come avevano perseguitato Eva e Peron nel 55, con gli stessi
argomenti dai loro mezzi di comunicazione, col loro partito giudiziario e coi politicanti
al servizio dei potenti. Sono così rozzi che non sono nemmeno originali.
Che ironia.
Tengono me in prigione per aver fatto case, scuole, centri sanitari, centri per
disabili, polisportive, piscine per i più trascurati della mia provincia. E
vogliono imprigionare anche Te per aver dato dignità al popolo argentino, per
essere stata il miglior presidente della storia, per aver affrontato i potenti
che oggi vogliono saccheggiare il nostro paese e trasferire le sue ricchezze nelle
loro società all’estero.
I traditori
non vale la pena nominarli, se perfino Tupac Amaru fu tradito, che cosa possiamo
aspettarci noi? Ma la storia ricorda solo gli eroi che sono stati giudicati tali
dal loro popolo.
Mercoledì prossimo,
quando sarai di fronte a loro, guardarli dritto negli occhi! Non possono
reggere lo sguardo né Tuo né dei loro figli né delle loro famiglie: sono
ipocriti e codardi.
Noi
continueremo a militare da dove ci toccherà, carcere o strada, sempre con la
testa alta, con la tranquillità di poter guardare i nostri figli, i nostri
nipoti e i nostri colleghi con dignità e coerenza, come Tu e Nestor ci avete
insegnato.
Forza e non
mollare, che noi non molliamo.
Ti voglio
tanto bene.
Dal carcere
femminile di Alto Comedero Jujuy. 10 aprile 2016.
Milagro
Sala.