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Le ‘Press-titute’ proteggono l’Occidente dalla talpa di Panama


di Craig
Murray, Pressenza Londra, traduzione italiana di Leopoldo Salmaso.

Fonte: Blog di Craig Murray

Chiunque abbia tirato fuori le carte Mossack
Fonseca appare motivato da un genuino desiderio di svelare il sistema che
consente agli ultra ricchi di nascondere i loro enormi patrimoni, spesso
ottenuti con la corruzione e sempre viziati dall’evasione fiscale. Questi
avvocati panamensi nascondono la ricchezza di una parte significativa di quel
1% (che domina il mondo – NDT), e la massiccia fuoriuscita dei loro documenti
dovrebbe essere un fatto meraviglioso.
 

Purtroppo la talpa ha commesso il terribile
errore di ricorrere ai grandi media occidentali per pubblicizzare i risultati.
Di conseguenza, la prima grande storia, pubblicata oggi dal Guardian, è tutta
su Vladimir Putin come un violoncellista sul violino. Io credo in questa storia
e non ho dubbi che Putin sia coinvolto. Ma perché concentrarsi sulla Russia? la
ricchezza russa è solo una esigua parte del denaro nascosto con l’aiuto di
Mossack Fonseca. Perciò appare subito evidente che una segnalazione così
selettiva puzza. 
La Sueddeutsche Zeitung, che ha ricevuto la
rivelazione, dà una spiegazione dettagliata sulla metodologia che i media
multinazionali hanno utilizzato per filtrare i file. La ricerca principale riguardava
i nomi associati alla contravvenzione del regime di sanzioni delle Nazioni
Unite. Anche il Guardian riporta questo ed elenca utilmente i paesi coinvolti: Zimbabwe,
Corea del Nord, Russia e Siria. Il filtraggio dei file Mossack Fonseca da parte
dei grandi media segue una precisa agenda, tipica di governo occidentale. Non
si parla affatto di grosse società occidentali o di miliardari occidentali – che
sono i principali clienti del Mossack Fonseca. E il Guardian si affretta a
rassicurare che “gran parte del materiale loro rivelato non verrà
divulgato”.
Cosa ti aspetti? Questa rivelazione è gestita
da un ente pomposamente ma ridicolmente chiamato “Consorzio Internazionale
di Giornalisti Investigativi”, che è finanziato e organizzato interamente
dal Centro per la Pubblica Integrità degli USA. Fra i suoi molti finanziatori ci
sono:
– Fondazione Ford
– Dotazione Carnegie
– Fondo famiglia Rockefeller
– Fondazione Kellogg
– Fondazione Open Society (Soros).
Non aspettarti una genuina denuncia del
capitalismo occidentale. Gli sporchi segreti delle società occidentali
rimarranno inediti.
Aspettati colpi alla Russia, all’Iran, alla
Siria e un ‘piccolo bilanciamento’ con qualche paese occidentale come l’Islanda
(il cui parlamento sta discutendo una proposta di riforma monetaria che
colpisce al cuore la speculazione occidentale -NDT). Saranno anche sacrificati
uno o due pari del Regno Unito, ultraottantenni – qualcuno già con demenza.
I media multinazionali – Guardian e BBC nel
Regno Unito – hanno accesso esclusivo al database che tu e io non possiamo
vedere. Stanno proteggendo se stessi perfino evitando di guardare le informazioni
sensibili sulle multinazionali occidentali e solo divulgando i file filtrati da
ricerche specifiche come quella sui gaglioffi che sfidano le sanzioni delle
Nazioni Unite. Non dimenticate mai che il Guardian distrusse le sue copie dei
file Snowden su richiesta del MI6 (Servizio Segreto Militare Inglese -NDT).
Che cosa sarebbe saltato fuori se avessero
fatto ricerche nelle banche dati Mossack Fonseca sui proprietari di tutti i
media multinazionali e sulle loro società, e su tutti gli editori e i
giornalisti anziani dei media multinazionali? E se avessero fatto ricerche su
tutti i funzionari anziani della BBC? E se avessero fatto ricerche su tutti i
donatori al Centro per la Pubblica Integrità e sulle loro aziende? E se
avessero fatto ricerche su ogni società quotata nelle borse occidentali, e su
ogni milionario occidentale?
Sarebbe molto più interessante. Io lo so che
Russia e Cina sono corrotte, non c’è bisogno che tu me lo dica. Ma che ne
diresti di indagare su quelle cose per le quali potremmo, qui in Occidente, sollevarci
e fare qualcosa al riguardo?
E cosa succederebbe se i leccapiedi delle
multinazionali lasciassero che la gente veda i dati alla fonte, non filtrati?
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Craig Murray è un autore, giornalista
televisivo e attivista dei diritti umani. E ‘stato ambasciatore britannico in
Uzbekistan da agosto 2002 al ottobre 2004 e Rettore dell’Università di Dundee nel
2007-2010.