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La nazionalità non è un reato

di cospe,
15 Aprile 2016

 

Cronaca nera o cronaca razzista?” 

Recita così è il titolo provocatorio della petizione, lanciata su
Change.org da Gabriele D’Angelo, giovane studente e aspirante
giornalista, che mira a introdurre nuove e più severe sanzioni per
contrastare l’abuso di alcuni titoli di giornale che mettono in
risalto la nazionalità di chi commette un reato. Su Change.org si
legge: “Pensateci: che differenza c’è tra ‘Uccide la moglie e
si impicca. Il dramma familiare dopo una lite’ e ‘Marocchino
uccide la moglie italiana e si impicca. Il dramma familiare dopo una
lite’?



La risposta è semplice: nel primo
caso si dà una semplice notizia di cronaca nera; nel secondo invece,
si aggiungono allo stesso delle informazioni assolutamente
irrilevanti per la sostanza della notizia, ma che legittimano
indirettamente quell’errata associazione tra criminalità e
immigrazione, sulla quale si basa la propaganda elettorale di una
parte della scena politica italiana”.



Non si chiede di censurare le
informazioni, ma di selezionare solo le informazioni pertinenti alla
comprensione della vicenda, come ci ricorda Carta di Roma che ha
condiviso la petizione sul proprio sito. 

La raccolta di firme è
stata rivolta a tutti i Presidenti regionali dell’Ordine dei
Giornalisti (ODG), sottoposta anche all’attenzione della Presidente
della Camera Laura Boldrini e firmata dall’ europarlamentare Cécile
Kyenge. 

COSPE, che da anni si impegna nella promozione di
un’informazione corretta e plurale e fa parte dei soci fondatori
della Carta di Roma, condivide e diffonde questa iniziativa.
 
Per sostenere la raccolta di firme
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