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Sequestrati reperti di inestimabile valore.

di Redazione Italia, fanpage, 24 Marzo 2016.  
A
Roma nella sede del Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela
Patrimonio Culturale, nel quartiere di Trastevere, sono stati
presentati straordinari reperti archeologici provenienti da scavi
clandestini effettuati in Etruria Meridionale, Puglia, Campania,
Calabria e Sicilia. Il recupero dei tesori di età etrusca ed
alessandrina è frutto di lunghe indagini, attraverso le quali la
Procura della Repubblica di Roma ha proposto una rogatoria
internazionale presso l’Autorità Giudiziaria svizzera. Esaminando
la documentazione sequestrata ad un trafficante italiano, che
svolgeva la sua attività criminale nel Meridione, e le informazioni
sull’attività di Robin Symes, il più grande trafficante inglese,
gli inquirenti hanno scoperto all’interno di alcuni magazzini del
Porto Franco di Ginevra un vero e proprio tesoro di opere d’arte
antica.

Ritrovate 45 casse contenenti
moltissimi reperti archeologici durante le perquisizioni,
 avvenute
a Porto Franco e coordinate dall’Autorità Giudiziaria di Ginevra e
alla presenza dei Carabinieri del Reparto Operativo TPC. L’operazione
è stata battezzata “Antiche Dimore”. In Svizzera i reperti
erano pronti per essere restaurati, e dopo la “creazione” di una
falsa provenienza lecita, dovevano essere venduti in Inghilterra,
Giappone, e soprattutto negli Stati Uniti.

L'archeologo Stefano Alessandrini con i tesori ritrovati, risalgono al IV sec a.C
L’archeologo Stefano Alessandrini con i tesori ritrovati, risalgono al IV sec a.C

La Procura della Repubblica di
Roma emetteva il provvedimento di confisca dei beni sequestrati
presso il Porto Franco:

la Magistratura di Ginevra determinava la restituzione dei beni
all’Italia. Questa sinergia tra Italia e Svizzera è il
miglior deterrente contro i trafficanti d’arte: la Confederazione
Elvetica non è più un luogo sicuro in cui nascondere i beni
sottratti al nostro Patrimonio Culturale.



Stefano Alessandrini,
consulente del Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo
 descrive gli
oggetti rientrati in Italia,

occupandosi anche dell’Avvocatura di Stato per le trattative
volte al recupero delle opere d’arte antica sottratte al nostro
Paese:

Questo recupero è eccezionale, non
solo per il numero dei reperti, ma per la rarità straordinaria di
alcuni gruppi di oggetti. Penso in particolare ai moltissimi
frammenti di lastre etrusche dipinte che decoravano templi
e abitazioni aristocratiche. 

Provengono sicuramente da
Cerveteri, un sito terribilmente colpito dai saccheggi dai tombaroli.
Pensate che prima di questo recupero si conoscevano pochissimi esempi
di queste lastre, e quasi tutte in musei stranieri, come il Louvre e
il British Museum. 

Inoltre abbiamo alcune lastre in pietra
dipinte, probabilmente dalla zona di Paestum, e molti frammenti di
affreschi romani. 

Ci sono sculture e frammenti di sarcofago in
marmo, anche di ottima fattura. 

Dulcis in fundo, ammiriamo i
grandi vasi, crateri ed anfore, dipinti con bellissime scene e
decorazioni molto complesse, provenienti dal saccheggio delle
necropoli pugliesi. 

Venivano prodotti mentre Alessandro Magno creava
il suo dominio. 

Sarà meraviglioso vedere tutte queste opere
restaurate e finalmente esposte al pubblico.

La battaglia per il recupero
dei nostri tesori non è ancora finita,

e per combatterla è necessaria una grande sinergia tra le
istituzioni nazionali ed internazionali che difendono il Patrimonio
Culturale dell’umanità.