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Pasticceria made in carcere.

Redazione Italia, frontierenews, 22 Marzo 2016

Si chiama Nata Vita il laboratorio di
pasticceria gestito, all’interno del carcere minorile di Nisida, dalla
Cooperativa Sociale Bambù, nella rete di Federsolidarietà
ConfCooperative Campania.



In occasione della Santa Pasqua, il
laboratorio propone La Colomba “Nata Vita”, proposta in tre gusti: classica, al cioccolato nero e al cioccolato
bianco. 
Comprarle è un sostegno concreto all’inserimento lavorativo dei
giovani detenuti nell’Istituto Penale di Nisida.
 

http://2.citynews-napolitoday.stgy.it/~media/original-hi/44959963769107/colomba-nata-vita-2.jpg

Come spiega GiovanPaolo Gaudino,
presidente della cooperativa sociale Bambù: “Il progetto nasce due anni
fa dal finanziamento iniziale della Fondazione Vodafone per il
reinserimento sociale dei giovani dell’IPM.



Dopo un periodo di
formazione dei detenuti,[…]

si è passati alla sperimentazione di produzioni
dolciarie all’interno di quella che è diventata una vera e propria
pasticceria accreditata per standard produttivi ed etici di alta
qualità.
  

Oltre alla produzione di panettoni, i giovani ospiti della’IPM, sono stati coinvolti nell’iniziativa “Un pacco alla Camorra”
nell’edizione 2015 presentata a Bruxelles, al Comitato Sociale ed
Economico Europeo, per la fabbricazione di confezioni contenenti
biscotti e dolciumi vari.



L’impatto
del progetto sui giovani detenuti è stato sin da subito molto forte:
inizialmente concepito come un momento di disimpegno dalla dura vita
carceraria che erano costretti a svolgere, i ragazzi sono riusciti a
cogliere l’importanza della creazione del laboratorio di pasticceria
come momento di ricollocamento nella vita socio-lavorativa. 
L’iniziativa
ha dato vita anche ad un laboratorio sartoriale concepito per le donne
detenute nel carcere di massima sicurezza di Santa Maria Capua Vetere.
 
L’origine
del marchio “Nata vita” nasce dall’idea di contribuire ad una crescita
civile del territorio, sostenuta dalla cultura dell’inclusione e della
legalità, attraverso la creazione di attività di economia sociale
sostenibili che creino lavoro dignitoso per le persone in
difficoltà. Le attività sono finalizzate al coinvolgimento della
collettività, per il cambiamento socio culturale del territorio di  comunità libere dalla camorra.”