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Unione Europea, pieno sostegno alla Francia e Trident Juncture ci ricorda che nulla accade per caso


di Antonietta Chiodo, ProMosaik e.V. Italia.

All’alba del 17 Novembre 2015 a Bruxelles il ministro
della difesa Francese Jean- Yves Le Drian ha presentato una richiesta di
sostegno ai partner dell’Unione Europea, appellandosi all’articolo 42.7 del
trattato di Lisbona. La sua richiesta ha ottenuto il pieno riconoscimento. Vorrei
chiarire che dalla creazione del trattato datato 2009 è la prima volta che la
richiesta di totale sostegno venga approvata all’unanimità. “È un atto
politico, un gesto politico
”, ha spiegato la responsabile della politica
estera dell’Unione europea Federica Mogherini. Ovviamente il tutto vale anche
per l’Italia ove comunque abbiamo assistito ad esclamazioni ben più compromettenti,
soprattutto da parte della ministra della difesa Pinotti. Indimenticabili
furono infatti a suo tempo le sue parole, mentre la ministra Pinotti dichiarava
l’intenzione di mandare 5.000 militari in Libia per colpire gli scafisti, un
esempio dell’atteggiamento guerrafondaio che ad oggi i nostri politici
adottano, soprattutto in un odierno periodo di crisi globale che vede l’umanità
confusa da atteggiamenti poco consoni al dialogo da chi invece dovrebbe
tutelare la civiltà e l’uguaglianza, in una repubblica in cui l’articolo della
nostra costituzione aborra la guerra sotto ogni sua forma. Alcuni collaboratori
hanno fatto rinsavire la ministra, facendole comprendere che parole così
gravose rappresentano una “dichiarazione di Guerra”. Quando la
Francia o una qualsiasi altra nazione occidentale viene attaccata da
terroristi, la ministra ci rammenta prontamente che l’Italia attende ed è
armata e pronta a sostenere un qualsiasi bombardamento alleato. Sembra che non
si renda affatto conto della portata delle sue parole.
L’articolo al quale si rifà la Francia per
giustificare la sua guerra contro l’autoproclamato Stato Islamico è il 42.7 del
Trattato di Lisbona, che prevede l’obbligo degli Stati membri di prestare aiuto
a uno Stato membro che subisca un’aggressione armata sul suo territorio, nei
limiti consentiti dall’art. 51 della Carta dell’ONU (Legittima difesa. Diritto
internazionale). Le missioni di cui si parla comprendono: azioni congiunte in
materia di disarmo, missioni umanitarie e di soccorso, di consulenza e
assistenza in materia militare, di prevenzione dei conflitti e di mantenimento
o ristabilimento della pace, nonché di stabilizzazione al termine dei
conflitti. Il trattato prevede che l’Ue possa far ricorso a tutti questi tipi
di missioni anche per sostenere la lotta comune dell’Occidente contro il
terrorismo internazionale, in questo caso quello cosiddetto “islamico”. Come ha
precisato Lady Pesc, come viene chiamata la Commissaria Mogherini, però, qui
non si parla di una missione UE, ma di “aiuti bilaterali da parte dei 28
Paesi”,
che verranno coordinati a livello europeo.
La Francia, immediatamente dopo l’attentato di Parigi,
a Bruxelles chiede sia il sostegno armato e di coordinamento da parte degli
alleati europei sia una certa tolleranza sul piano economico: “Ci
troviamo in una situazione senza precedenti in cui dobbiamo affidare tutti i
mezzi disponibili alla polizia, alla gendarmeria e ai servizi di
intelligence”.
Lo “Stato Islamico” comunque sembra non debba preoccuparsi
solo delle alleanze armate, volte a spodestarlo definitivamente, ma anche
degli attacchi telematici che a breve sembra gli verranno duramente inflitti. Ed
ecco che in questo contesto entra in scena il famoso Hacker Anonymous
che ha divulgato un video in cui in lingua francese chiarisce esplicitamente la
propria intenzione di distruggere l’organizzazione terroristica del califfo Al
Baghdadi.
Ecco un comunicato dell’organizzazione, in cui essa
chiarisce il suo intento: “Noi non ci arrenderemo, noi non perdoneremo
e faremo tutto ciò che è necessario per mettere fine alle loro azioni. Durante
gli attacchi a Charlie Hebdo – continua il messaggio -avevamo già dichiarato la
nostra determinazione a neutralizzare chiunque attaccasse le nostre libertà. Adesso
faremo lo stesso. Aspettatevi la nostra totale mobilitazione. La violenza non
ci indebolirà, ma ci darà la forza per unirci e combattere insieme la tirannia
e l’oscurantismo. Noi siamo Anonymous. Noi siamo legione. Non dimentichiamo.
Non perdoniamo. Aspettateci”.
Il clima aggressivo in cui ci ritroviamo attualmente
in Europa sembra soffocare la voce dei pacifisti che protestano contro la Nato
e Trident Juncture. I media locali danno risalto agli avvenimenti ed agli
sbalzi d’umore dei politici, senza ricordare che sul nostro territorio numerose
sono state le manifestazioni per chiedere al nostro paese di uscire senza remore
dal patto Nato. Parecchi scontri con i manifestanti soprattutto in territorio
sardo sono state silenziosamente omessi.
Quello che mi sconvolge in queste ore è l’assenza di
democrazia e di rispetto della volontà del popolo che la guerra non la vuole,
desiderando vivere liberamente in pace