General

Ecatombe a Parigi, più di 120 morti in diversi attentati

di Il Manifesto, 15 novembre 2015. Francia. Ecatombe
a Parigi a poche settimane dalle elezioni amministrative e dalla
conferenza mondiale sul clima dell’Onu COP21. Diversi attacchi
simultanei nella capitale francese. Oltre 120 le vittime, oltre 192 i
feriti di cui almeno 79 gravi. Hollande decreta lo stato d’emergenza e i
controlli alle frontiere. Tre giorni di lutto nazionale in Francia




Almeno 18 morti, secondo un primo bilancio, ma alle 23 l’Afp parla ormai di 30 morti, probabilmente 45, più di 60 feriti gravi.

Il ministero degli Interni non dà cifre alle 23 e parla di “bilancio estremamente pesante”.

François Hollande ha annunciato poco prima di mezzanotte lo stato di
emergenza su “tutto il territorio” e la chiusura delle frontiere.


Hollande ha parlato, con grande emozione, mentre “un assalto” era
ancora in luogo al Bataclan di Parigi, un locale notturno dove ieri sera
era ancora in corso una presa di ostaggi. “I terroristi vogliono farci
paura”, ha detto Hollande, ma ci vuole “sangue freddo, unità
e solidarierà”.


Oggi, sabato, scuole e università chiuse. “Mentre vi parlo”, ha detto
Hollande, “ci sono attacchi senza precedenti nella regione di Parigi”,
in “momenti cosi’ difficili”, ha precisato, dobbiamo dar prova “di
unità” e che ognuno dia “prova di responsabilità”: “di fronte alla
paura” la Francia deve “reagire”.


C’è stato un attacco allo Stade de France, dove aveva luogo una
partita amichevole di calcio Francia-Germania e anche a Saint-Denis, non
lontano dallo stadio, dove sono state sentite delle fucilate.


Più o meno contemporaneamente, ci sono state dei colpi di arma da
fuoco, vicino a place de la République, evacuata dopo poco le 23, nel
10° arrondissement, nelle vicinanze di un ristorante, Le Petit Cambodge,
rue Bichat, poi al Bataclan, un locale notturno, dove ancora ieri sera
tardi c’erano degli ostaggi, sembra una sessantina di persone
all’interno e dei testimoni parlano di “vari corpi per terra”.


Attacchi non lontani dalla sede di Charlie Hebdo, vittima dell’attacco di gennaio.

François Hollande, che era allo Stade de France, è stato evacuato in
fretta e furia. Hollande, il primo ministro Manuel Valls e il ministro
degli Interni, Bernard Cazeneuve, si sono riuniti in emergenza a Place
Beauveau.


A mezzanotte è previsto un Consiglio dei ministri straordinario, il
Piano Rosso Anti-attentati è stato messo in atto. Nella notte è previsto
un discorso al paese di Hollande. Alcuni testimoni affermano di aver
sentito, da parte degli attentatori, riferimenti alla Siria (dove la
Francia interviene da poco) e degli “allah akbar”.


Obama ha affermato che gli Usa sono “pronti a dare tutto l’aiuto”
alla Francia dove “l’umanità è stata attaccata”. Solidarietà alla
Francia è arrivata da tutti i paesi europei, mentre gli attacchi, dopo
mezzanotte, erano ancora in corso.


Le fucilate sono cominciate poco dopo le 21,30, in sette luoghi differenti.

Le autorità hanno chiesto ai parigini di restare a casa.

Cinque linee di métro sono state chiuse.

Un corpo dilaniato, allo Stade de France, fa pensare a un attacco suicida dove c’era la partita.

Al Bataclan, un testimone racconta che a metà concerto, un gruppo di
3–4 persone ha fatto irruzione con dei kalashnikov, prima hanno sparato
in aria, poi verso il pubblico. Al Bataclan due terroristi o tre,
secondo le ultime testimonianze, sono stati probabilmente uccisi. Degli
agenti sono riusciti, prima dell’assalto, a far uscire degli ostaggi.


Le vittime all’interno del teatro sono almeno un centinaio. Hollande
si è recato sul luogo della strage pochi minuti dopo il blitz.


Altri terroristi, all’una di notte, erano ancora in fuga nel centro
di Parigi. Uno sarebbe arrestato intorno all’1.30 dalla polizia e si
sarebbe dichiarato militante dell’Isis.