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Diciamo le solite cose: basta con la violenza!

Olivier Turquet, Pressenza, 14.11.2015.



Diciamo le solite cose: basta con la violenza!
(Foto di Pressenza)





Di fronte ai fatti di Parigi quello che crediamo sia necessario dire
sono le solite cose che da tempo dicono tutti i nonviolenti e gli
umanisti del mondo. Una volta di più.




I morti sono morti, condizione comune di tutta l’umanità. Non sono
più importanti i morti di ieri a Parigi di quelli a Beirut l’altro ieri,
né quelli per fame, malattia e incuria che affliggeranno alcune
migliaia di bambini domani e che si potrebbero tranquillamente
risparmiare. Ci sono morti intili che affliggono l’umanità per il
semplice affanno di profitto individuale ed egoistico di una stretta
minoranza di esseri umani (il famoso 1%).




Chiunque crede di risolvere le cose con la violenza o è pazzo o è in
malafede. La violenza, in tutte le sue forme, non ha mai risolto i
problemi di nessuno; al contrario ogni violenza, fisica, economica,
razziale, psicologica, discriminatoria ecc. complica i problemi e ne
allontana la soluzione.




E’ inutile giocare al gioco di “cui prodest”, a chi giova: non serve a
nulla e non restituisce nessun morto ai suoi cari. Chi gioca a questo
gioco continuando a cercare colpevoli su cui vendicarsi tira solo acqua
al suo mulino per interessi che sono alieni a qualunque serio ed onesto
tentativo di risolvere i problemi.




Nel mondo avanzano, comunque e inesorabilmente, le forze di coloro
che vogliono, nel profondo del cuore, la pace e la nonviolenza; forze
composte di buone persone, lucide, affettuose, attente, umane. E’ un
popolo silenzioso, diverso, non “fa notizia”: è il popolo delle persone
che già in questo momento si stanno rimboccando le maniche, non
accettano lo scoramento, alla violenza rispondono con la
riconciliazione, alla separazione con l’aiuto solidale, alla
discriminazione con l’accoglienza; a loro dedichiamo l’albero delle mani
che costruiscono che illustrano questo articolo così come hanno
illustrato quest’altro bell’editoriale di Ivan Novotny su Pressenza qualche giorno fa dedicato all’opera comune.




E’ già da tempo ora di dire basta con la violenza e percorrere i
sentieri che conducono l’Essere Umano nel cammino dell’evoluzione e
della liberazione dallo stato primitivo della violenza.