General

Sdegno Mondiale di fronte all’ennesima follia di Netanyahu: Adolph Hitler non avrebbe dato vita alla Shoah

di Antonietta Chiodo, ProMosaik e.V.
Italia.
Sdegno mondiale al trentasettesimo congresso mondiale
sionista nei confronti delle dichiarazioni del premier israeliano Benjamin
Netanyahu, secondo cui Hitler non avrebbe voluto  sterminare gli ebrei. Dunque lo sterminio
degli ebrei non sarebbe stata un’iniziativa sadica ed assassina di Adolph Hitler
e del suo entourage, ma gli sarebbe stata suggerita dall’allora Muftì di
Gerusalemme, Haj Amin al-Husseini.

Il premier israeliano dichiara senza mezzi termini che
inizialmente l’Idea di Hitler non fu quella di sterminare gli ebrei, ma solo
quella di espellerli dall’Europa. Ma rimaneva il rischio che gli ebrei si
sarebbero potuti dirigere verso la Palestina. Durante un discorso pubblico
rivolto al Knesset il leader israeliano sostenne questa tesi davanti a
centinaia di persone, sostenuto persino da alcuni storici.
Probabilmente la pressione causata dalla tensione di
un eventuale attacco dell’Iran sta creando confusione nei discorsi che Netanyahu
tiene in giro per il mondo. Ricorderete infatti le sue affermazioni agli inizi
del mese di ottobre in cui accusava le Nazioni Unite di tacere nei confronti di
un imminente attacco iraniano, dichiarando pubblicamente come “l’Iran non sia un leone che è diventato
improvvisamente un gattino.”
Secondo il motto “difendiamo noi e voi”, l’accordo sul nucleare con l’Iran
diventa un “bad deal“,
ovvero un pessimo accordo.
Ancor più gravi a mio parere le dichiarazioni dello
storico Magdi Cristiano Allam,
editorialista di Il Giornale, sulle dichiarazioni choc del premier israeliano.
Infatti ha affermato:
“Io immagino che Netanyahu parli con cognizione di
causa, che abbia dei documenti; non è un pazzo che se ne esce con delle
sortite: è il capo del governo di Israele che più di altri ha a cuore la causa
degli ebrei nel mondo. E’ un fatto storico acclarato che il Gran Muftì di
Gerusalemme Haj Amin Al-Husseini sia stato uno stretto alleato e un amico
intimo di Hitler; è stato rifugiato e ospite di Hitler, si era costituita una
brigata araba che ha combattuto con i nazisti e che ha partecipato anche allo
sterminio degli ebrei. Questi sono fatti storici acclarati. Dopodiché, io
ritengo che Netanyahu illustrerà la documentazione storica su cui si fonda la
sua dichiarazione, ma non vedo nella sua affermazione un motivo attenuante
rispetto alle atrocità di Hitler. Non è che Hitler è più buono per il fatto che
l’idea gli sia stata suggerita dal Gran Muftì di Gerusalemme: l’Olocausto è
opera di Hitler e i sei milioni di ebrei sterminati, pesano sulla coscienza della
Germania nazista. I dati ci sono tutti per supportare la tesi di Netanyahu”.
Immediate le
reazioni. “Non c’è nessun motivo per cambiare la storia – ha commentato il
portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert – conosciamo bene l’origine dei
fatti ed è giusto che la responsabilità riposi sulle spalle dei tedeschi”. “E’
stato Hitler a causare una sofferenza infinita alla nostra nazione”, ha detto
il presidente israeliano Reuven Rivlin.
Immediata anche la reazione dell’Olp: Il segretario generale dell’Organizzazione per la Liberazione
della Palestina, Saeb Erekat, ha condannato duramente i commenti fatti dal
primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sull’Olocausto. Erekat ha
affermato che le dichiarazioni di Netanyahu non fanno altro che aggravare la
divisione “in un momento in cui c’è più bisogno di una pace duratura”, nonché
costituiscono un tentativo di tradurre una questione politica in una questione
di ordine religiosa.
“Nel nome di migliaia
di palestinesi che hanno combattuto a fianco delle truppe Alleate per difendere
la giustizia internazionale, lo Stato di Palestina denuncia queste
dichiarazioni provocatorie e moralmente indifendibili”. Erekat ha aggiunto che
oggi è “un giorno triste per la storia”, poiché il leader di Israele odia i
suoi vicini così tanto da dover assolvere persino Hitler per l’uccisione di 6
milioni di ebrei per vendicarsi di coloro che sono le vittime del colonialismo
sionista.