General

L’Occidente lustra le bombe, mentre il mondo arabo lustra le pietre


di Antonietta Chiodo, ProMosaik e.V. Italia
L’Occidente, pronto a difenderci dagli attacchi
terroristi che a tappeto diffondono il terrore, l’ Italia culla delle
innumerevoli basi Nato, si dichiara pronta ad entrare in azione a cavallo dei
suoi efficienti F35, atteggiamento estremante dubbio oramai da decenni visto e
considerato che la nostra costituzione si dichiara apertamente e senza ombra di
dubbio contro la guerra (Art. 11:  L’Italia ripudia la guerra come strumento di
offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle
controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri
Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri
la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni
internazionali rivolte a tale scopo).

Soldati dalle
divise inamidate ed armati di tutto punto sono pronti ad intervenire nei
Territori colmi di esseri umani dediti a mietere terrore facendosi saltare in
aria. Spesso però ci rendiamo conto di come troppe notizie vengano soffocate,
mentre altre vengano straordinariamente enfatizzate. In queste ultime ore si
inneggia alla terza intifada, denominata “Intifada dei coltelli”. Le immagini
che arrivano dai territori occupati dimostrano come la situazione limite in
realtà sia filtrata come è accaduto sino ad ora. Al tg Sky di questa mattina
dopo le notizie degli attacchi terroristici in Palestina e Turchia subentra
pochi secondi dopo un fantastico reportage su come esportare la nostra
tradizione in Corea tramite la pizza…
 …resto in silenzio
e continuo a scrivere il mio articolo… Inoltre nell’ultimo aggiornamento della
domenica dell’11 ottobre 2015 la ministra israeliana della giustizia Ayelet
Shaked dichiara che presenterà nel più breve tempo possibile un decreto di
legge che richiederà pene più dure per i lanciatori di pietre, anche se
minorenni, “colpiranno il ventre molle del terrorismo”, queste le testuali
parole ieri sera prima della decisione definitiva della ministra. La nuova
proposta congelerà l’assicurazione nazionale e alcuni benefit al genitore del
minorenne, condannato alla reclusione in prigione per lancio di pietre. La
durata del provvedimento durerà tutto l’arco di tempo in cui il giovane dovrà
scontare la pena. Oltre alla sospensione dei benefit, la proposta prevedrà
anche una multa per i genitori dei minorenni in galera. Una novità: allo stato
attuale, infatti, i giudici possono o mandare un minore in carcere o
comminargli una multa, ma non possono applicare entrambe le pene
contemporaneamente. 
Nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2015 Ataa Al
Nouri, un palestinese di Shu’fat, viene ucciso dopo essere stato investito da
una macchina guidata da coloni ad al-Tur (Gerusalemme). Poche ore dopo una
donna incinta, Nour Rasmi Hassan, e la sua bambina di due anni, Rahaf Yahya
Hassan, sono le vittime del raid israeliano sulla Striscia di Gaza. L’aviazione
dello Stato ebraico è entrata in azione nella notte, in risposta al lancio di
due razzi dall’enclave palestinese caduti in territorio israeliano, senza fare
vittime. Le Forze armate israeliane hanno detto di aver colpito due strutture
per la fabbricazione di armi appartenenti ad Hamas. La donna incinta di cinque
mesi e sua figlia sono morte sotto le macerie della propria abitazione. Altre
tre persone sono rimaste ferite e i soccorritori tra le macerie stanno cercando
altre possibili vittime.
Tutto torna ed ogni
volta sembrano scene già viste e sentite, durante l’OPERAZIONE MARGINE
PROTETTIVO dell’estate 2014. Molti ricorderanno ciò che si sussurrava sulla
striscia di Gaza “Se vuoi vivere non stare vicino ad un bambino”. Poi vi fu la
denuncia di una associazione israeliana per i diritti umani ed un articolo
shock del quotidiano ebraico Haaretz che divulgò le immagini di queste
magliette che venivano indossate liberamente, inneggiavano ad uccidere le donne
palestinesi incinte, perché con un solo colpo ne sarebbe morti due. Intanto,
secondo quanto riferito in un primo momento dalle Forze armate israeliane,
stamattina in Cisgiordania una donna palestinese si sarebbe fatta saltare in
aria a bordo di un’automobile a un posto di blocco israeliano. In realtà
testimoni hanno raccontato a diverse agenzie di stampa che la donna ha avuto un
guasto alla macchina dove viaggiava con il figlio di 3 anni. Un problema
elettrico ha provocato l’apertura dell’airbag e poi un incendio, la donna è
riuscita ad uscire con il figlio, rimanendo lievemente ferita. Lievemente ferito
anche un poliziotto, la domanda che tutti ci poniamo è… Possibile che un
autobomba ferisca lievemente tre persone tra cui i passeggeri?
Ciò che sta
accadendo ci porta, anzi deve portarci a riflettere sui presupposti di una
coalizione Nato che cerca in tutti i modi il sostegno per poter radere al suolo
gli stati arabi, sapendo che attivisti ed opinione pubblica siano oramai
convinti della loro sempre minore buona fede, atteggiamenti Usa ed amici
occidentali che con errori di bersaglio attaccano un ospedale in Afghanistan
nella città di Kunduz, Medici Senza frontiere chiede l’intervento investigativo
senza la minima riserva perché non lo dichiarano errore ma omicidio senza mezzi termini.
Intere popolazioni
sono sottomesse e massacrate nel silenzio mondiale ed il loro semplice bisogno
di difendersi viene definito atto di terrorismo, dopo la violazione di pochi
giorni fa della tregua indetta con l’Egitto nel 2014 in cui Israele ha
bombardato la Striscia di Gaza a causa di un razzo salafita. Già in questa
occasione ci siamo resi sempre più conto che l’unico interesse comune sia
quello di spazzare via Hamas dalla faccia della terra, come dichiarato
testualmente tramite un video rilasciato e divulgato dal Califfo portavoce
dell’ISIS.  

Kunduz, Hankara,
Palestina, Cisgiordania: tutta una rassegna di morti e lotte e minori colpiti a
tradimento che riempie in questi giorni le testate giornalistiche, ma la coalizione
Nato sempre pronta a salvare i più deboli lustra le proprie bombe e si prepara
ad attaccare a tappeto civili, scuole, case, ospedali contro gli attacchi
terroristici che stanno confondendo e creando il caos in Medioriente. A Kunduz
il solito errore americano ha fatto pagare a caro prezzo una propria svista con
la morte di diciannove persone, alcune di queste arse vive, mentre Medici Senza
Frontiere chiede una inchiesta a tutto tondo senza la minima copertura degli
stati coalizzati, cosa sta accadendo? Vorrei si facesse un’analisi non solo
politica, ma anche introspettiva, dovremmo innanzitutto alle porte della Terza
intifada renderci conto di cosa realmente stia accadendo e quale sia la
motivazione che crea paura nel mondo anti-arabo.

Quasi un mese fa
feci vedere a mio figlio di cinque anni una foto di bambini siriani, mi guardò
e disse… “Che carini che sono, mamma, ma sono ancora vivi?”
Ecco questo è il
nostro mondo, questi sono i bambini, questo è ciò che è andato perso nella
società adulta dei nostri giorni, si è persa l’umanità nella stragrande
maggioranza delle esistenze, ma non si può restare fermi ad osservare, perché
noi siamo umani, abbiamo un’anima che anche se nascosta prima o poi griderà e
se non l’ascolteremo, lo faranno per lei i nostri figli. Le loro voci
grideranno talmente forte che saremo obbligati a voltarci di scatto perché non
è questo il mondo che loro desiderano cullare.