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Errore della Nato a Kunduz, MSF esclama: Non è errore, è omicidio.


di Antonietta Chiodo, ProMosaik e.V. Italia – Commento di Milena Rampoldi: L’ennesimo errore di guerra. Un attacco USA a Kunduz colpisce un ospedale per “sbaglio”. Ma non esistono errori di guerra, ma solo omicidi bellici. Dunque soprattutto noi italiani con tutte le basi NATO e tutte le testate nucleari che ci troviamo a casa nel nome della guerra per i diritti umani e della difesa dobbiamo smettere di chiedere a tali idiozie. Bambini uccisi a Gaza mentre giocano a calcio, o medici bombardati a Kunduz non sono errori, ma omicidi. 

Mia nonna diceva sempre, quando tutto è
calmo… trema. Quello che sta accadendo tra Medioriente ed Occidente è una
sorta di caduta libera di tanti piccoli tasselli di domino, gli stessi tasselli
che la società moderna ha posizionato con spietata attenzione.

Una bomba sganciata dalla coalizione NATO
piomba su un ospedale di medici senza frontiere nella città KUNDUZ, la conferma
arriva solo dopo la denuncia dell’Associazione Umanitaria. Il bilancio è di 19
morti, di cui 12 operatori sanitari e sette pazienti, tra cui 3 bambini, 37 i
feriti e si contano decine di dispersi. Come sempre e casualmente questi
attacchi avvengono tra le prime ore del mattino, tra l’una e le tre del
mattino, quando ancora il buio riposa nel silenzio e non sei pronto ad alzare
lo sguardo o scorgere quel luccichio di qualcosa che cade. Tra le prime
affermazioni degli addetti ai lavori (amo chiamarli così per il semplice motivo
che bisogna lavorare parecchio per trovare scuse quando muoiono dottori e
bambini), prima la struttura è stata danneggiata a causa dell’onda di rimbalzo
dovuta alla forza della bomba, poi, in un secondo momento, arriva la
comunicazione che l’attacco è stato sferrato a causa di armi da fuoco da parte
di un gruppo di talebani nascosti in zona e alcuni talebani nascosti all’interno
dell’ospedale.


Tutti a gridare “Vergogna” e a mettere le
proprie mani nei capelli, ma non importa, tanto domattina accadrà qualcosa che
riuscirà a distrarre nuovamente l’opinione pubblica. I governi sono ottimi
costruttori di bugie mediatiche. Non a caso la PNL (pianificazione neuro-linguistica)
viene inserita nel biberon di queste persone: appena vengono date alla luce,
sanno come parlarci, come gesticolare, come convincerci di qualcosa che non
esiste o di qualcosa che non potremmo mai essere.

Non so quanti ricorderanno il bombardamento
durante l'”Operazione Margine Protettivo” sulla striscia di
Gaza nell’estate del 2014, di preciso il giorno del 16 luglio, 4 bambini
vennero uccisi senza pietà mentre giocavano a calcio, pochi ricorderanno i loro
nomi, Ismail, Mohammed, Zakaria e Ahed. Tutti tra i
10 e gli 11 anni, e nessuno pagò per quello spiacevole errore perché le forze
Israeliane li avevano scambiati per milizie di Hamas. Nessuno
avrebbe potuto accettare un errore talmente assurdo ed orribile come ciò che
accadde quel giorno, nessuno deve più accettare un errore come questo. Non
vennero prese posizioni di rilievo nemmeno di fronte ad un tragico evento come
quello, sempre in nome della mediazione e del confronto. Non solo chi è madre o
padre, ma tutti siamo tenuti ad indignarci, sapendo che nel mondo vagano
persone armate che commettono continuamente errori tragici senza pagarne il
lauto compenso alla giustizia.

L’unica fortuna di questi quattro piccoli
calciatori fu quella di correre sulla spiaggia che faceva da tappeto all’hotel
dove alloggiava la stampa che riprese subito i loro corpicini caricati sulle
ambulanze e i paramedici che cercavano di ricomporli
.

Kunduz 3 a.m., 3 ottobre 2015

Secondo l’alto commissario per i diritti umani
Zeid Ràad Al Hussein si potrebbe profilare un crimine di guerra. A
tratti assurdo e sconvolgente, come spesso accade quando ci sono di mezzo Stati
Uniti: l’attacco continua per quaranta minuti interi, sebbene i governi di Kabul
e Washington conoscano da tempo le coordinate dei loro ospedali e sappiano
benissimo di trovarsi nelle vicinanze di un ospedale. Ecco il messaggio twitter
dei medici senza frontiere:

– Bombing continued for >30 minutes after
American & Afghan military officials in Kabul & Washington first
informed of proximity to hospital.

11:13 – 3 Ott 2015-

Gino Strada, di fronte all’ennesimo spietato
errore americano, dichiara:

“Bombardare un ospedale dove si curano i feriti è un atto di
violenza inaccettabile. Un ospedale è un luogo di cura che come tale va
tutelato e ciò è possibile solo se gli ospedali vengono rispettati da tutte le
parti in conflitto, come previsto dalle convenzioni di Ginevra. Emergency
esprime la sua solidarietà a Medici senza Frontiere e condanna fermamente
l’attacco da parte delle forze Nato all’ospedale a Kunduz, in
Afghanistan”.

È ora di ripensare la NATO come patto di difesa, viste le aggressioni e
le offensive NATO, soprattutto contro i paesi musulmani, divenuti il nemico
storico dell’Occidente … un’organizzazione che va messa in discussione anche in
Italia. La NATO, Organizzazione del Trattato
Nord Atlantico, è un’organizzazione internazionale per la collaborazione nella
difesa. Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu
firmato a Washington, D.C. il 4 aprile 1949 ed entrò in vigore il 24 agosto
dello stesso anno. Venne fondato da USA, Canada, Regno Unito, Francia, Norvegia
e molti Paesi dell’Europa che, al termine della seconda guerra mondiale, erano
entrati nella sfera di influenza USA nel corso della Guerra fredda, che
divideva il mondo in Occidente e blocco sovietico.

Ma diamo un’occhiata all’Italia: La Marina
Militare costituisce una delle quattro forze armate della Repubblica Italiana,
insieme a Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri: ad
essa sono affidati il controllo e la condotta delle operazioni navali nelle
acque territoriali ed internazionali.

La sua storia inizia nel 1946 dopo la seconda
guerra mondiale con la nascita della Repubblica, ereditando la struttura della
Regia Marina e quelle unità navali che le condizioni armistiziali e del
trattato di pace lasciavano all’Italia. Dopo un’espansione dovuta anche alla
cessione da parte degli Stati Uniti d’America di alcune unità navali e ad un
programma di costruzioni noto come “legge navale”, necessario per far
fronte alla minaccia proveniente dal Patto di Varsavia, a partire dalla fine
del XX secolo è stato attuato un programma di ridimensionamento dovuto alla
rivalutazione dei compiti della forza armata.

QUI DI SEGUITO VI EVIDENZIAMO LE BASI MILITARI NATO IN ITALIA

Le sigle

Usaf: aviazione

Navy: marina

Army: esercito

Nsa: National security agency

Setaf: Southern European task force

Elenco per Regioni

 Trentino Alto Adige

1. Cima Gallina [Bz]. Stazione telecomunicazioni e radar dell’Usaf.

2. Monte Paganella [Tn]. Stazione telecomunicazioni Usaf.

 Friuli Venezia Giulia

3. Aviano [Pn]. La più grande base avanzata,
deposito nucleare e centro di telecomunicazioni dell’Usaf in Italia [almeno
tremila militari e civili americani]. Nella base sono dislocate le forze
operative pronte al combattimento dell’Usaf [un gruppo di cacciabombardieri],
utilizzate in passato nei bombardamenti in Bosnia. Inoltre la Sedicesima Forza
Aerea ed il Trentunesimo Gruppo da caccia dell’aviazione Usa, nonché uno
squadrone di F-18 dei Marines. Si presume che la base nei suoi in bunker
sotterranei, la cui costruzione è stata autorizzata dal Congresso, ospiti bombe
nucleari. Nella base aerea di Aviano (Pordenone) sono permanentemente
schierate, dal 1994, la 31st Fighter Wing, dotata di due squadriglie di F-16
[nella guerra contro la Jugoslavia nel 1999, effettuò in 78 giorni 9.000
missioni di combattimento: un vero e proprio record] e la 16esima Air Force.
Quest’ultima è dotata di caccia F-16 e F-15, e ha il compito, sotto lo U. S.
European Command, di pianificare e condurre operazioni di combattimento aereo
non solo nell’Europa meridionale, ma anche in Medio Oriente e in Nordafrica. Con
un personale di 11.500 militari e civili, opera da due basi principali: Aviano,
dove si trova il suo quartier generale, e la base turca di Incirlik. Sarà
appunto quest’ultima la principale base per l’offensiva aerea contro l’Iraq del
nord, ma l’impiego degli aerei della 16esima Air Force sarà pianificato e
diretto dal quartier generale di Aviano.

4. Roveredo [Pn]. Deposito armi Usa.

5. Rivolto [Ud]. Base USAF.

6. Maniago [Ud]. Poligono di tiro dell’Usaf.

7. San Bernardo [Ud]. Deposito munizioni dell’Us Army.

8. Trieste. Base navale Usa.

Veneto

9. Camp Ederle [Vi]. Quartier generale della Nato e comando della Setaf
della Us Army, che controlla le forze americane in Italia, Turchia e Grecia. In
questa base vi sono le forze da combattimento terrestri normalmente in Italia:
un battaglione aviotrasportato, un battaglione di artiglieri con capacità
nucleare, tre compagnie del genio. Importante stazione di telecomunicazioni. I
militari e i civili americani che operano a Camp Ederle dovrebbero essere circa
duemila.

10. Vicenza: Comando Setaf. Quinta Forza aerea tattica [Usaf]. Probabile
deposito di testate nucleari.

11. Tormeno [San Giovanni a Monte, Vi]. Depositi di armi e munizioni.

12. Longare [Vi]. Importante deposito d’armamenti.

13. Oderzo [Tv]. Deposito di armi e munizioni.

14. Codognè [Tv]. Deposito di armi e munizioni.

15. Istrana [Tv]. Base Usaf.

16. Ciano [Tv]. Centro telecomunicazioni e radar Usa.

17. Verona. Air Operations Center [Usaf ] e base Nato delle Forze di
Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni [Usaf].

18. Affi [Vr]. Centro telecomunicazioni Usa.

19. Lunghezzano [Vr]. Centro radar Usa.

20. Erbezzo [Vr]. Antenna radar Nsa.

21. Conselve [Pd]. Base radar Usa.

22. Monte Venda [Pd]. Antenna telecomunicazioni e radar Usa.

23. Venezia. Base navale Usa.

24. Sant’Anna di Alfaedo [Pd]. Base radar Usa.

25. Lame di Concordia [Ve]. Base di telecomunicazioni e radar Usa.

26. San Gottardo, Boscomantivo [Ve]. Centro telecomunicazioni Usa.

27. Ceggia [Ve]. Centro radar Usa.

Lombardia

28. Ghedi [Bs]. Base dell’Usaf, stazione di comunicazione e deposito di
bombe nucleari.

29. Montichiari [Bs]. Base aerea [Usaf].

30. Remondò [Pv]. Base Us Army.

108. Sorico [Co]. Antenna Nsa.

Piemonte

31. Cameri [No]. Base aerea Usa con copertura Nato.

32. Candelo-Masazza [Vc]. Addestramento Usaf e Us Army, copertura Nato.

Liguria

33. La Spezia. Centro antisommergibili di Saclant [vedi 35].

34. Finale Ligure [Sv]. Stazione di telecomunicazioni della Us Army.

35. San Bartolomeo [Sp]: Centro ricerche per la guerra sottomarina.
Composta da tre strutture. Innanzitutto il Saclant, una filiale della Nato che
non è indicata in nessuna mappa dell’Alleanza atlantica. Il Saclant svolgerebbe
non meglio precisate ricerche marine: in un dossier preparato dalla federazione
di Rifondazione Comunista si parla di “occupazione di aree dello specchio
d’acqua per esigenze militari dello stato italiano e non [ricovero della VI
flotta Usa]”. Poi c’è Maricocesco, un ente che fornisce pezzi di ricambio
alle navi. E infine Mariperman, la Commissione permanente per gli esperimenti
sui materiali da guerra, composta da cinquecento persone e undici istituti
[dall’artiglieria, munizioni e missili, alle armi subacquee].

Emilia Romagna

36. Monte San Damiano [Pc]. Base dell’Usaf con copertura Nato.

37. Monte Cimone [Mo]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura
Nato.

38. Parma. Deposito dell’Usaf con copertura Nato.

39. Bologna. Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato.

40. Rimini. Gruppo logistico Usa per l’attivazione di bombe nucleari.

41. Rimini-Miramare. Centro telecomunicazioni Usa.

Marche

42. Potenza Picena [Mc]. Centro radar Usa con copertura Nato.

Toscana

43. Camp Darby [Pi]. Il Setaf ha il più grande deposito logistico del
Mediterraneo [tra Pisa e Livorno], con circa 1.400 uomini, dove si trova il
31st Munitions Squadron. Qui, in 125 bunker sotterranei, e’ stoccata una
riserva strategica per l’esercito e l’aeronautica statunitensi, stimata in oltre
un milione e mezzo di munizioni. Strettamente collegato tramite una rete di
canali al vicino porto di Livorno, attraverso il Canale dei Navicelli, è base
di rifornimento delle unità navali di stanza nel Mediterraneo. Ottavo Gruppo di
supporto Usa e Base dell’US Army per l’appoggio alle forze statunitensi al Sud
del Po, nel Mediterraneo, nel Golfo, nell’Africa del Nord e la Turchia.

44. Coltano [Pi]. Importante base Usa-Nsa per le telecomunicazioni: da
qui sono gestite tutte le informazioni raccolte dai centri di telecomunicazione
siti nel Mediterraneo. Deposito munizioni Us Army; Base Nsa.

45. Pisa [aeroporto militare]. Base saltuaria dell’Usaf.

46. Talamone [Gr]. Base saltuaria dell’Us Navy.

47. Poggio Ballone [Gr]. Tra Follonica, Castiglione della Pescaia e
Tirli: Centro radar Usa con copertura Nato.

48. Livorno. Base navale Usa.

49. Monte Giogo [Ms]. Centro di telecomunicazioni Usa con copertura
Nato.

Sardegna

50. La Maddalena – Santo Stefano [Ss]. Base atomica Usa, base di
sommergibili, squadra navale di supporto alla portaerei americana “Simon
Lake”.

51. Monte Limbara [tra Oschiri e Tempio, Ss]. Base missilistica Usa.

52. Sinis di Cabras [Or]. Centro elaborazioni dati [Nsa].

53. Isola di Tavolara [Ss]. Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili
della Us Navy.

54. Torre Grande di Oristano. Base radar Nsa.

55. Monte Arci [Or]. Stazione di telecomunicazioni Usa con copertura
Nato.

56. Capo Frasca [Or]. Eliporto ed impianto radar Usa.

57. Santulussurgiu [Or]. Stazione telecomunicazioni Usaf con copertura
Nato.

58. Perdasdefogu [Nu]. Base missilistica sperimentale.

59. Capo Teulada [Ca]. Da Capo Teulada a Capo Frasca [Or], all’incirca
100 chilometri di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70 mila ettari di
zone “off limits”: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed
aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato.

60. Cagliari. Base navale Usa.

61. Decimomannu [Ca]. Aeroporto Usa con copertura Nato.

62. Aeroporto di Elmas [Ca]. Base aerea Usaf.

63. Salto di Quirra [Ca]. poligoni missilistici.

64. Capo San Lorenzo [Ca]. Zona di addestramento per la Sesta flotta
Usa.

65. Monte Urpino [Ca]. Depositi munizioni Usa e Nato.

Lazio

66. Roma. Comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il
coordinamento logistico interforze Usa. Stazione Nato

67. Roma Ciampino [aeroporto militare]. Base saltuaria Usaf.

68. Rocca di Papa [Rm]. Stazione telecomunicazioni Usa con copertura
Nato, in probabile collegamento con le installazioni sotterranee di Monte Cavo

69. Monte Romano [Vt]. Poligono saltuario di tiro dell’Us Army.

70. Gaeta [Lt]. Base permanente della Sesta flotta e della Squadra
navale di scorta alla portaerei “La Salle”.

71. Casale delle Palme [Lt]. Scuola telecomunicazioni Nato sotto
controllo Usa.

Campania

72. Napoli. Comando del Security Force dei Marines. Base di sommergibili
Usa. Comando delle Forze Aeree Usa per il Mediterraneo. Porto normalmente
impiegato dalle unità civili e militari Usa. Si calcola che da Napoli e Livorno
transitino annualmente circa cinquemila contenitori di materiale militare.

73. Aeroporto Napoli Capodichino. Base aerea Usaf.

74. Monte Camaldoli [Na]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

75. Ischia [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

76. Nisida [Na]. Base Us Army.

77. Bagnoli [Na]. Sede del più grande centro di coordinamento dell’Us
Navy di tutte le attività di telecomunicazioni, comando e controllo del
Mediterraneo.

78. Agnano [nelle vicinanze del famoso ippodromo]. Base dell’Us Army.

80. Licola [Na]. Antenna di telecomunicazioni Usa.

81. Lago Patria [Ce]. Stazione telecomunicazioni Usa.

82. Giugliano [vicinanze del lago Patria, Na]. Comando Statcom.

83. Grazzanise [Ce]. Base saltuaria Usaf.

84. Mondragone [Ce]: Centro di Comando Usa e Nato sotterraneo
antiatomico, dove verrebbero spostati i comandi Usa e Nato in caso di guerra

85. Montevergine [Av]: Stazione di comunicazioni Usa.

Basilicata

79. Cirigliano [Mt]. Comando delle Forze Navali Usa in Europa.

86. Pietraficcata [Mt]. Centro telecomunicazioni Usa e Nato.

Puglia

87. Gioia del Colle [Ba]. Base aerea Usa di supporto tecnico.

88. Brindisi. Base navale Usa.

89. Punta della Contessa [Br]. Poligono di tiro Usa e Nato.

90. San Vito dei Normanni [Br]. Vi sarebbero di stanza un migliaio di
militari americani del 499° Expeditionary Squadron. Base dei Servizi Segreti.
Electronics Security Group [Nsa ].

91. Monte Iacotenente [Fg]. Base del complesso radar Nadge.

92. Otranto. Stazione radar Usa.

93. Taranto. Base navale Usa. Deposito Usa e Nato.

94. Martinafranca [Ta]. Base radar Usa.

Calabria

95. Crotone. Stazione di telecomunicazioni e radar Usa e Nato.

96. Monte Mancuso [Cz]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

97. Sellia Marina [Cz]. Centro telecomunicazioni Usa con copertura Nato.

Sicilia

98. Sigonella [Ct]. Principale base terrestre dell’Us Navy nel
Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta [circa 3.400 tra
militari e civili americani]. Oltre ad unità della Us Navy, ospita diversi
squadroni tattici dell’Usaf: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6
Intruder, gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43,
da più di 100 chilotoni l’una.

99. Motta S. Anastasia [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

100. Caltagirone [Ct]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

101. Vizzini [Ct]. Diversi depositi Usa. Nota: un sottufficiale
dell’aereonautica militare ci ha scritto, precisando che non vi sono
installazioni USA in questa base militare italiana.

102. Palermo Punta Raisi [aeroporto]. Base saltuaria dell’Usaf.

103. Isola delle Femmine [Pa]. Deposito munizioni Usa e Nato.

104. Comiso [Rg]. La base risulterebbe smantellata.

105. Marina di Marza [Rg]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

106. Augusta [Sr]. Base della Sesta flotta e deposito munizioni.

107. Monte Lauro [Sr]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

109. Centuripe [En]. Stazione di telecomunicazioni Usa.

110. Niscemi [Cl]. Base del NavComTelSta [comunicazione Us Navy].

111. Trapani. Base Usaf con copertura Nato.

112. Isola di Pantelleria [Tp]: Centro telecomunicazioni Us Navy, base
aerea e radar Nato.

113. Isola di Lampedusa [Ag]: Base della Guardia costiera Usa. Centro
d’ascolto e di comunicazioni Nsa.

ProMosaik e.V. visto tutto questo propone il disarmo e l’uscita dalla
NATO.