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I rifugiati dovrebbero chiedere asilo nelle sinagoghe

di Gilad Atzmon, 2/9/2015
Tradotto da  Milena Rampoldi, editato da  Fausto Giudice, Tlaxcala
Originale: Refugees Should Seek Refuge In Synagogues
Il
1°  settembre la Germania ha criticato la Gran Bretagna per l’attuale
crisi migratoria. Infatti la Germania, entro la fine di quest’anno,
prevede di accogliere ben 800.000 richiedenti d’asilo. Anche la Gran
Bretagna si sta preparando al disastro crescente dei profughi:  chiude
le proprie porte. Devo ammettere che l’appello  tedesco pare sensato. 
Dopo tutto sono stati Tony Blair e il suo governo laborista ad iniziare
la guerra criminale che ha portato a questa crisi umanitaria globale. Ma
Blair non era da solo. Infatti non era altro che un Shabbos Goy*.
Quando Blair ha coinvolto la Gran Bretagna nella guerra contro l’Iraq, il suo principale finanziatore era il ricco Lord cash point Levy degli Amici laboristi di Israele. Gli autori della Jewish Chronicle David Aaronovitch e Nick Cohen erano i primi a difendere queste guerre intervenzioniste immorali nei media britannici e altrove. 
Da allora, abbiamo visto la lobby ebraica che faceva sempre più
pressione per iniziare altre guerre (contro la Siria, l’Iran, la Libia,
ecc.). In Francia erano il CRIF e Bernard-Henri Lévy che hanno promosso l’intervenzione in Libia che ha trasformato il Mar Mediterraneo in una trappola mortale.
Non ho idea di quanti rifugiati potrebbero accogliere Lord Levy,
Bernard-Henri Levy e David Aaronovitch nelle loro camere degli ospiti.
Ma sono fermamente convinto del fatto che la comunità ebraica dovrebbe
immediatamente mettersi in prima linea per offrire il suo sostegno
umanitario ai rifugiati.
Innanzitutto perché gli ebrei dicono sempre di conoscere la sofferenza
come nessun altro al mondo. Ma soprattutto perché la politica ebraica
aggressiva e il lobbismo sionista globale hanno causato questa colossale
crisi dei rifugiati.
NdT
* Un “Shabbos goy”, un goy del shabbat è un non-ebreo che sbriga
determinati lavori (“melakha”), come accendere la luce, che la legge
religiosa ebraica  (“halakha”) vieta  agli ebrei durante lo  Shabbat.