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amerika21: impegno giornalistico autentico per l’America Latina
Conversazione con Harald Neuber

Buonasera dalla redazione di ProMosaik
e.V.,
vorrei esprimere i miei più
sinceri ringraziamenti al Signor Harald Neuber per la sua disponibilità.
Scrive per amerika21, il portale
tedesco di informazione sull’America Latina. Per ProMosaik e.V. è molto
importante diffondere le notizie secondo i principi etici del coraggio e della verità.
E questo principio non vale solo
per Palestina e i paesi musulmani su cui focalizza in particolare ProMosaik
e.V. nel suo lavoro, ma anche per l’America Latina e il resto del mondo.

Per me personalmente fare del
giornalismo significa il coraggio di guardare in faccia alla realtà e di poi
comunicarla all’altro.

E la verità sul grande Hugo
Chavez non è che un esempio … nel seguente link trovate un vecchio discorso di Chavez a
favore della Palestina, presentato da noi durante la guerra di Gaza della
scorsa estate:

http://promosaiknews.com/2014/08/eine-rede-von-hugo-chavez-scharfe.html
Trovo che l’antimperialismo e la
critica razionale al capitalismo rappresentino gli aspetti che senza dubbio uniscono
tutti i giornalisti ed attivisti impegnati all’interno del nostro mosaico.

Sono lieta di leggere i vostri
commenti sulle risposte del Signor Neuber alle nostre domande.

Grazie mille!!
Dr. phil. Milena Rampoldi –
ProMosaik e.V.

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https://amerika21.de/

Che importanza riveste oggi in Europa un giornalismo professionale sull’America Latina nel mondo tedesco?
L’America Latina nel mondo della stampa tedesca degli ultimi decenni
ha percorso diverse fasi. A partire dagli anni 1950 i paesi dell’America
Latina erano soprattutto partner commerciali. Seguirono poi i grandi
conflitti politici e l’epoca sanguinosa delle dittature. Allora
l’interesse crebbe visto che si formava un movimento di solidarietà con i
movimenti di resistenza e visto che delle imprese della Germania
occidentale e lo stesso Governo della Germania occidentale di allora
erano coinvolti nelle violazioni dei diritti umani. In seguito l’America
Latina scomparve dai media per poi riottenere una certa importanza alla
fine degli anni ’90 con l’ascesa dei governi progressisti di sinistra.
Come si è avuto questo cambiamento? In particolare nel caso del
Venezuela si può dimostrare come molti aspetti non furono semplicemente
riportati o riportati in modo errato. Basti pensare all’origine del
Movimento della Quinta Repubblica…

… fondato dal presidente Hugo Chávez, deceduto nel 2013
Infatti i consumatori dei media tedeschi per tanto tempo non erano
neppure in grado di capire questo movimento. Dicevano semplicemente che
Chávez era un ex-militare “controverso” e che la critica nei suoi
confronti stava aumentando. E la motivazione che aveva condotto alla
creazione del movimento e il fatto che il governo Chávez fosse sostenuto
dalla maggior parte della popolazione erano aspetti chiusi in
dissolvenza. Altre cose venivano semplicemente rappresentate in modo
errato. E ad un certo punto il tutto iniziò a mostrare delle
caratteristiche bizzarre: mentre Chávez in Venezuela aveva vinto una
dozzina di elezioni, soprattutto i media della casa editrice Springer lo
descrivevano come “dittatore”.
A quell’epoca proprio a partire da questo retroscena è stato fondato
il portale amerika21. Si trattava di spiegare i retroscena riguardanti
gli eventi dall’America Latina in lingua tedesca e di offrire
un’informazione il più professionale possibile. Per noi si trattava
inoltre di raccontare discussioniche si svolgevano direttamente in
America Latina e di parlare delle modalità con cui si discuteva lì.

Su quali tematiche principali focalizza il Suo lavoro?
Il Venezuela rappresentava il fulcro del nostro lavoro. Poi si
aggiunsero nuovi autori con nuove tematiche su Cuba, Bolivia e Ecuador.
Da una parte pensiamo che i governi progressisti come quelli
dell’Ecuador e dell’Argentina siano in grado di offrirci anche delle
ipotesi di soluzione per la crisi dell’Euro. Dall’altra ci stanno a
cuore i movimenti  che si impegnano a favore dei diritti umani, in
particolare in Messico e Columbia (che tra l’altro sono due partner
commerciali stretti della Germania Federale), ove giorno dopo giorno
rischiano la propria vita.
Che importanza riveste oggi la critica al neoliberalismo e al neoimperialismo USA per lo sviluppo dell’America Latina?
Entrambi i discorsi critici sono stati fondamentali per il movimento
dell’integrazione degli ultimi anni, anche se il confronto con
l’imperialismo USA in America Latina e nei Caraibi ha una storia molto
più lunga. Il neoliberalismo in America Latina era stato praticamente
importato sulla punta della baionetta dei soldati di Pinochet. Dopo il
colpo di stato sanguinoso contro il governo eletto democraticamente del
Presidente Salvador Allende l’11 settembre del 1973, la disastrosa
economia neoliberale venne imposta in modo brutale in Cile. Seguirono
altri stati, sempre accompagnati da una politica autoritaria o
dittatoriale nei confronti della classe operaia. I nuovi governi
progressisti rappresentano un movimento opposto: infatti essi sono tutti
e senza eccezione il risultato di un confronto critico con il
neoliberalismo.
Come spiegherebbe alle nostre lettrici e ai nostri lettori il senso di una critica razionale al capitalismo? 
Penso che soprattutto noi tedeschi – che facciamo parte del gruppo
dei vincitori della crisi dell’Europa – dobbiamo essere capaci di
considerare le cose da una prospettiva più ampia. Negli ultimi anni la
Germania ha approfittato dell’impoverimento dell’Europa meridionale.
Allo stesso tempo i produttori di armi tedeschi esportano un numero
elevato di armi mai visto prima. In America Latina le imprese tedesche
partecipano senza pietà allo sfruttamento delle materie prime, mentre il
trasferimento della tecnologia e del sapere viene ostacolato.
Il compito di un giornalismo alternativo consiste nel mostrare questi
meccanismi. Soprattutto non si deve trattare di un giornalismo che serve
gli interessi dello stato tedesco, ma che mette in discussione le
situazioni negative, spiegando i collegamenti. Proprio nel caso
dell’America Latina si vede che i problemi sociali esistenti nella
maggior parte dei casi sono riconducibili a una certa modalità di
gestire l’economia e al fatto che il sistema economico capitalista
distrugge l’esistenza di numerose persone.
Che cosa ha già raggiunto con il Suo portale e che cosa si augura di raggiungere in futuro?
Negli ultimi anni il portale amerika21 è cresciuto molto di più di
quanto ci fossimo mai aspettati. Devo dire che il portale era partito
come piccolo blog, gestito da me con altri due colleghi.  Oggi per
amerika21 scrivono dozzine di giornalisti. Molti si trovano direttamente
in America Latina, un aspetto che consideriamo molto importante.
Abbiamo un team redazionale che coordina il lavoro e un team di editori.
Diversi clienti dal mondo della politica, della diplomazia e nel
settore delle ONG hanno acquistato l’abbonamento alle notizie di
amerika21. E abbiamo dozzine di sostenitori che ci sponsorizzano.
Comunque la maggior parte del nostro lavoro rimane volontario. Ma nel
frattempo abbiamo i mezzi per pagare almeno un contributo di sostegno ai
collaboratori fissi che assistono i nuovi autori. Per questo siamo
sempre alla ricerca di nuovi clienti che acquistano il nostro
abbonamento e di nuovi sostenitori.
Che importanza rivestono oggi i social media per i portali di stampa e le associazioni attive a livello politico?
Chi desidera raggiungere molte persone, oggi non può più rinunciare
ai social media. Il team di amerika21 si è subito reso conto di questo.
Per questo dietro le quinte lavora un team che diffonde i contenuti
nelle principali reti dei social media. Infatti il nostro obiettivo non
consiste solamente nello scrivere per una piccola comunità limitata.
Vorremmo diffondere in modo ampio delle informazioni autentiche al fine
di poter influenzare la linea politica dei media sull’America Latina. E
questo obiettivo riusciamo a raggiungerlo sempre più spesso, proprio
attraverso un impegno di diffusione e di relazioni pubbliche continuo.