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Un religioso turco sulla tragedia di Parigi

Buonasera dalla redazione di ProMosaik e.V.
oggi la nostra redazione di Istanbul ha parlato con un
religioso turco per conoscere la sua opinione riguardante la tragedia di Parigi
di ieri.
Il mondo parla di un attentato terroristico di matrice
islamica ….
Ma i musulmani di tutto il mondo lo condannano.
Ma come affrontare le continue offese contro l’islam, il
suo Profeta, il discorso islamofobo europeo?
Noi diciamo: con il dialogo e con il rispetto reciproco
che per forza di cosa deve portare ad una limitazione della libertà di stampa
troppo esaltata in occidente, ecco l’opinione del religioso musulmano da noi
intervistato a Istanbul nella giornata di oggi.
Vorremmo chiedere al pubblico italiano che cosa ne pensa
delle sue idee e se vede un modo per dialogare sul tema.
grazie
Dr. phil. Milena Rampoldi
Redazione di ProMosaik e.V. 
 Cosa pensa
come religioso dei fatti di Parigi?
Ahmet Demir: Nell’Islam si dice che chi uccide una
persona uccide il mondo interno. Per questo l’islam condanna l’omicidio di
qualsiasi persona. Non si possono attaccare deliberatamente ed uccidere
persone. Un omicidio di questo tipo sembra un omicidio commissionato. Sembra
che qualcuno abbia ordinato a queste persone di recarsi sul posto e uccidere i
membri della redazione. Ho guardato le riprese diverse volte in televisione
ieri, ho anche visto una trasmissione sul tema… per me si tratta di un gesto
brutale e barbarico, ma anche freddo… come se fosse un killer … hanno anche
ucciso un poliziotto musulmano… per ora non si può dire con certezza chi sia
stato… si tratta di un atto barbarico e freddo… questo quello che posso dire io
da Istanbul.
Cosa dice il Corano sull’assassinio e la violenza in generale?
Ahmet Demir: Nell’islam vi è una condanna generale
dell’omicidio.
Vedi soprattutto questo versetto coranico:
« Chiunque uccida una persona – a meno
che essa non stia per uccidere una persona o per creare disordine sulla terra
– sarà come se uccidesse l’intera umanità; e chiunque salvi una vita, sarà
come se avrà salvato la vita di tutta l’umanità. »
(Corano (5:32))
La questione diventa poi complessa quando
si inizia a parlare della JIHAD che in arabo significa sforzo morale, ma anche
guerra di difesa contro i nemici dell’islam e quelli che attaccano l’islam da
fuori.
Ma anche qui si tratta di interpretare
correttamente ad esempio questi versetti del Corano che ti cito ora:
« combattete contro coloro che vi
combattono, ma senza eccessi. » (Corano 2:190)
« Se vi assalgono uccideteli, se però
cessano allora Allah è perdonatore » (Corano 2:191-192)
« Combatteteli finché non ci sia più
persecuzione. » (Corano 2:193)
Esiste una violenza giustificabile?
Ahmet Demir: Sì, il musulmano ha il diritto di difendersi
se viene attaccato con violenza. Ovvero ha il diritto all’autodifesa. Ma
attenzione. Il Corano dice di non eccedere…. Dunque una satira per quanto sia
terrificante ed offensiva non giustifica un omicidio di questo tipo. Mai e poi
mai si ha il diritto di prendere la vita ad un’altra persona.. infatti
significa uccidere l’umanità intera, uccidere una sola persona… come ti avevo
citato sopra in Corano 5:32.
Nel cristianesimo ci sono sacerdoti che dettano i canoni: c’è qualcosa di
simile da voi?
Ahmet Demir: Non sono un esperto di cristianesimo e di
dialogo interreligioso con i cristiani, ma so che nel cristianesimo esiste una
gerarchia ecclesiastica inesistente nell’islam. Io ad esempio sono un IMAM che
non significa altro che una persona che prega davanti agli altri senza essere
gerarchicamente superiore a nessuno…. Invece nel cristianesimo la tradizione
della chiesa e tutta la gerarchia, la scommunicazione, ecc. mi sembrano
rispecchiare veramente un sistema molto più autoritario di quello che invece
abbiamo noi.. l’islam è egalitario. Il corano lo devono leggere ed interpretare
tutti… conoscere il corano è un obbligo di tutti i musulmani, donne e uomini…
Come è visto il tema della satira nel mondo musulmano?
Ahmet Demir: In Europa come ho ben capito da quello che
mi avete detto voi di ProMosaik la satira è parte di una libertà creativa
reputata praticamente universale… ma io sono ben dell’idea che un giornale
satirico come quello di Charlie persegua un progetto islamofobo di fondo…
attacca molto i musulmani, l’islam… la loro dignità religiosa… critica il
Profeta Maometto… lo disegna in posizioni offensive… e poi in Europa dicono che
si tratta di arte… non sono d’accordo…. Lo stato dovrebbe porre dei limiti, ma
invece di richiedere rispetto da questi disegnatori, ottengono persino premi….
Mi ricordo ad esempio che Angela Merkel aveva dato un premio al caricaturista
danese…
Come, secondo Lei, si risolve questo conflitto culturale e religioso?
Ahmet Demir: Rispettandosi a vicenda. E mettendosi a
discutere per vedere quali limiti porre alla libertà di espressione in Europa.
Non si può continuare come musulmani a dover sopportare satire di questo tipo.
Noi non facciamo quello che fanno a noi. Siamo tolleranti nei confronti degli
altri… ma se continuano a criticare l’Islam in questo modo e a riscaldare gli
animi non vi sarà mai pace in Europa tra gli immigrati di religione islamica e
gli occidentali laici…Dobbiamo attivare le forze pacifiste su tutti i fronti ed
iniziare a vivere insieme e non uno vicino all’altra senza parlarsi.