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Unser Projekt 2 – Dr. phil. Milena Rampoldi: Panoramica sulle tecniche di traduzione

Liebe Leserinnen und Leser,


dieses Essay betont die Bedeutung der Übersetzungen für den interkulturellen Dialog. Viele Mitglieder von ProMosaik wie auch ich selbst sind Übersetzer, Sprachlehrer oder Dolmetscher und vom wesentlichen Beitrag, den die Übersetzungen zum interkulturellen und auch intereligiösen Dialog leisten können, felsenfest überzeugt.


In diesem Essay geht es um die Techniken der Übersetzung bezogen auf die Übersetzung aus dem Arabischen in die europäischen Sprachen im Allgemeinen und im Besonders ins Italienische.


Ich hoffe, dass wir dieses Buch bald mit Hilfe unserer Sponsoren auch in anderen Sprachen präsentieren können.


Ich freue mich auf Ihr Feedback hierzu.


Die Redaktion von ProMosaik 


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In
questo saggio, come nel primo progetto di ProMosaik, l’autrice Dr.
phil. Milena Rampoldi tratta dell’importante legame tra lingua e
cultura, parlando della tematica delle tecniche della traduzione,
considerate nell’ambito del discorso interculturale. L’autrice che da
anni si occupa del discorso interculturale con il mondo arabo affronta
le tecniche di traduzione, applicandole alla traduzione dall’arabo verso
le lingue europee con particolare 


riferimento
all’italiano e crede fortemente nell’importanza della traduzione che va
messa a servizio del discorso interculturale.


La
traduzione secondo l’autrice si gioca su un duplice livello: da una
parte quello teorico-traduttologico e dall’altra quello pratico,
cosiddetto “artigianale”. Inoltre la traduzione promuove il dialogo
interculturale, che per l’autrice costituisce il messaggio centrale del
suo saggio. In questo contesto cita il noto versetto coranico 49:13 in
cui si dice:



“O
uomini, vi abbiamo creato da un uomo e da una donna e abbiamo fatto di
voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda. Presso Allah, il
più nobile tra voi è colui che più Lo teme. In verità Allah è sapiente,
ben informato”.


Nel
primo capitolo del saggio l’autrice presenta alcuni aspetti della
traduttologia araba dell’epoca abbaside, in cui si ritrova il traduttore
come mediatore culturale. La traduzione per gli arabi del periodo
abbaside rappresentava un mezzo fondamentale a sostegno della formazione
di una società multi-linguistica e multiculturale. La traduzione
permette di entrare in contatto con culture e conoscenze nuove che
possono fecondare la propria, un principio guida anche nell’Andalus
musulmana.


Nella
seconda parte del primo capitolo l’autrice affronta poi l’affascinante
teoria di al-Gahiz sulla traduzione. La chiama pessimismo
traduttologico, in quanto lo studioso di Basra afferma l’intraducibilità
della lingua araba. Nel capitolo seguente la Dr. Rampoldi passa alle
teorie della traduzione moderne, affrontando innanzitutto la
traduttologia sistemico-funzionale. Da questa teoria si può trarre
l’insegnamento fondamentale riguardante lo scopo sociale del linguaggio e
dunque anche della comunicazione-traduzione. Nel capitolo seguente
l’autrice affronta la cartografia come metodo ausiliario da applicare
alla traduzione e al processo artigianale della traduzione. La
rappresentazione di un testo in un diagramma costituisce un metodo
utile, in quanto, “il tracciato testuale, se ben fatto, dovrebbe
mostrare l’intera strutturazione semiotica del testo”. L’importanza del
metodo cartografico si intravvede soprattutto a livello strategico,
sempre considerando l’aspetto anche artigianale e non solo
ermeneutico-filosofico della traduzione come atto pratico e quotidiano
di comunicazione interculturale. Nel quarto capitolo l’autrice tratta di
George Steiner e della sua teoria della traduzione nella sua famosa
opera After Babel, accennando
anche al grande Hans Gadamer. Il linguaggio significa interpretazione, e
dunque la traduzione acquista il significato di un moto ermeneutico
dinamico da intraprendere giorno dopo giorno da parte del traduttore. Un
aspetto fondamentale dell’ermeneutica per il traduttore consiste
nell’importanza della comprensione del testo d’origine al fine di
poterlo tradurre e al fine di poter promuovere la comunicazione
interculturale attraverso il proprio atto sociale del tradurre. Nel
seguente paragrafo si tratta poi di Lawrence Venuti e della sua opera The Translator’s Invisibility: A History of Translation, per
poi concludere il saggio con delle riflessioni sulla traduzione
tecnico-scientifica. In appendice la Dr. Rampoldi propone una pagina di
al-Gahiz sulla difficoltà della traduzione della poesia araba in una
lingua straniera.         


Il mondo è variopinto.


Il
mondo è un grande mosaico pieno di colori, composto di moltissimi sassi
diversi collegati tra loro per mezzo di ponti interculturali e
interreligiosi.